Il piano vaccinale in Calabria non è ancora operativo tanto da aver spinto l’Asp di Cosenza, in previsione dell’avvio della somministrazione alla cittadinanza, a chiedere l’aiuto dell’esercito al fine di garantire la regolare distribuzione del siero antiCovid a tutti i destinatari. In base ai dati dell’Agenzia del Farmaco, le dosi somministrate sono circa 5mila sulle 25.630 disponibili, con una percentuale di impiego pari al 20%. Numeri che ci posizionano agli ultimi posti in Italia. Allo stesso modo non è ancora partito il piano straordinario di incremento del trasporto pubblico locale, richiesto dalle prefetture proprio per evitare assembramenti di studenti in viaggio verso, e poi di rientro, le varie scuole. La didattica a distanza, la cosiddetta Dad, è di sicuro un’opportunità per i ragazzi ed è complementare a quella in presenza, ma sta diventando una sorta di scappatoia per sottrarsi alle responsabilità istituzionali offerta a quanti non riescono a risolvere i problemi strutturali della scuola. Meno male però che il nostro eroe, il governatore facente funzioni Nino Spirlí, è pronto a “combattere fino all’ultimo secondo” pur di tenere le scuole chiuse invece di attivarsi per farci tornare in zona gialla, rendendo operativi i piani dei trasporti elaborati per far fronte all’emergenza Coronavirus di cui non si sa peraltro che fine abbiano fatto. Il commissario straordinario alla Sanità calabrese Guido Longo e lo stesso istrionico Spirlí diano dunque risposte serie e immediate ai calabresi, che non meritano una simile mortificazione di fronte all’intero Paese.
Tansi: “Calabria maglia nera su tutti i fronti nell’emergenza Covid”
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