La Calabria torna in “zona arancione” assieme a Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Lo ha disposto con una propria ordinanza, il ministro della Salute Roberto Speranza. “Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione – ha affermato il ministro – perché il virus circola molto e l’indice del contagio è in crescita”. L’ordinanza sarà valida fino al 15 gennaio, giorno in cui scadrà l’ultimo Dpcm.
Spostamenti
E’ vietato spostarsi al di fuori del proprio comune e della propria regione di residenza. Gli spostamenti sono consentiti soltanto per lavoro, salute, emergenze e per accompagnare i figli a scuola. Ed è vietato spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, tranne per «comprovate esigenze». Sarà necessario portare con sè il modulo di autocertificazione quando si varcano le soglie del proprio comune. E’ possibile, invece, spostarsi nel proprio comune senza autocertificazione dalle 5 alle 22.
Da notare che il decreto approvato lo scorso 5 gennaio nei giorni del 9 e 10 gennaio 2021 prevede che “gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.
Bar, ristoranti e negozi
I negozi al dettaglio sono aperti, i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi. E «sono sospese le attività dei servizi di ristorazione» come bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Fino alle 22 è possibile anche comprare cibo da asporto, che però non si può consumare sul posto.
Attività sportiva, cinema e teatri
Le attività del tempo libero (teatri, cinema, palestre, piscine) rimangono vietate. Restano chiusi palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Vietato lo sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti. È invece permesso frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti. Resta vietato utilizzare gli spazi adibiti a spogliatoio.