“Il nuovo ed ennesimo grido di allarme che si è levato dai medici che operano nel Pronto soccorso dell’Ospedale dell’Annunziata non può certamente lasciarci indifferenti. E non può di certo lasciare indifferente il Sindaco della città, non solo perché è tra i destinatari della lettera-appello dei 7 medici che sono rimasti in servizio al pronto soccorso del nostro ospedale, facendo i conti con le ataviche carenze di organico che, purtroppo, hanno rappresentato un male endemico finora inestirpato, ma soprattutto perché, come massima autorità locale in campo sanitario, ho adottato, sin dall’inizio della pandemia, con un atto unico nel panorama nazionale, alcuni provvedimenti importanti che andavano applicati”. Lo afferma il Sindaco Mario Occhiuto intervenendo al fianco dei medici del pronto soccorso che, in una lettera, indirizzata anche al primo cittadino, hanno evidenziato l’insostenibile carenza di personale e l’impossibilità di garantire i livelli essenziali e minimi di assistenza. “Facendo ricorso al potere ordinatorio che è proprio delle mie funzioni – sottolinea Occhiuto – ho emanato delle ordinanze in virtù delle quali ho intimato al legale rappresentante pro tempore dell’Azienda Ospedaliera, di provvedere, immediatamente, al reclutamento di personale sanitario (medici, infermieri, Oss, Tecnici di laboratorio e tecnici di radiologia) per far fronte alla situazione di grave emergenza che stava vivendo l’Ospedale della città di Cosenza, che, alla luce della sempre maggiore diffusione dei contagi da Covid-19, non era più in grado, con le risorse umane in organico, a soddisfare il bisogno di cure dei pazienti ricoverati, ed alla situazione, di altrettanta gravità, in cui versava e continua a versare, nonostante i molti mesi trascorsi, il Pronto soccorso dello stesso Ospedale dove stazionavano e continuano a stazionare in corsia numerosi pazienti in attesa di ricovero in reparto. Una situazione gravissima, quella dei Dipartimenti di Emergenza e del Pronto Soccorso, dove – ha detto ancora il Sindaco Mario Occhiuto – non si riescono più a garantire i livelli minimi essenziali di assistenza e dove, alle patologie normali, cui non si riesce a provvedere in alcun modo, si sommano gli ammalati di covid, in una fase nella quale, peraltro, il virus sta rialzando la testa. L’appello dei medici del pronto soccorso merita, pertanto, il massimo dell’attenzione ed il nostro sostegno. Il commissario straordinario, di recente nomina, la dott.ssa Isabella Mastrobuono, avrebbe forse dovuto affrontare diversamente la situazione. Quando si arriva in una realtà nuova che non si conosce, è necessario comprendere lo stato dell’arte, operare una ricognizione attenta, ascoltare chi opera da tempo all’interno dell’Azienda ospedaliera e cogliere la portata dei bisogni e delle esigenze, senza arroccamenti o chiusure. I problemi – e all’Annunziata di Cosenza non mancano – si affrontano un po’ per volta, specie quando rischiano di compromettere non solo l’attività di medici di prima linea, come sono quelli del pronto soccorso che, costretti a turni massacranti, anche di notte, diventano psicologicamente vulnerabili per l’impossibilità materiale di tirare ogni tanto un sospiro di sollievo, con evidenti riflessi negativi sulla loro tenuta fisica e, appunto, psicologica che ne fiacca la lucidità, ma anche la tutela del diritto alla salute dei cittadini che, in questa situazione, non riesce ad essere adeguatamente salvaguardato, in considerazione del fatto che i medici dell’Ospedale e tutto il personale sanitario è sotto organico ed opera in condizioni di assoluta precarietà.
Riteniamo di poter dire che l’ordinanza che a suo tempo è stata da me emanata, di fronte all’inerzia degli organismi preposti e come massima autorità sanitaria locale sul territorio, sia un provvedimento ancora in essere e, come tale, efficace, nonostante l’impugnativa con la quale il Prefetto la considerò nulla, ma semplicemente per un errore materiale che abbiamo provveduto immediatamente a correggere ed integrare. Quell’ordinanza – ha detto ancora il Sindaco Occhiuto – resta ancora in piedi ed è giusto che, da parte nostra, se ne chieda anche conto, per verificarne lo stato di applicazione e per capire se l’indirizzo che vi era contenuto è stato rispettato. E’ per tutte queste ragioni insieme che rivolgo un invito ed una pressante sollecitazione anzitutto al Commissario alla sanità della regione Calabria, dottor Guido Longo e al commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera, dott.ssa Isabella Mastrobuono, affinché intervengano al più presto per affrontare compiutamente la situazione, divenuta insostenibile, che si registra da tempo al Pronto Soccorso e al Dipartimento di Emergenza e che negli ultimi giorni sta acuendo i suoi effetti. Sia il Commissario Longo che la dottoressa Mastrobuono hanno il dovere di assumere quelle decisioni non più rinviabili per far fronte alle carenze di organico sofferte e per consentire a tutto il personale sanitario di lavorare in condizioni dignitose e senza essere più sottoposto a stress psico-fisici che ne minano fortemente l’attività professionale esponendo anche i pazienti a gravi rischi per la loro salute. La situazione – lo ribadisco – è grave e non si può restare con le mani in mano. Il diritto alla salute è un diritto insopprimibile che non riguarda solo i cittadini, ma anche i medici, la loro dignità personale e quella di tutto il personale sanitario che lavora all’interno dell’Ospedale. Un Ospedale che rischia di implodere, sia per i malati di covid che per le altre patologie”.