Covid, le misure del nuovo Dpcm

Isabella Roccamo

Il Presidente Mario Draghi ha firmato oggi il nuovo
DPCM che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da COVID-19. Sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in
vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità. Conferenza stampa senza il presidente del Consiglio Mario Draghi. A illustrare tutte le nuove misure i ministri della Salute e agli Affari regionali, Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli.
Ecco cosa prevede il nuovo decreto. Nelle zone bianche è prevista la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare
la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico
negli stadi). Si istituisce un “tavolo permanente” presso il Ministero della salute, con i rappresentanti delle regioni
interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.
Per quanto riguarda la scuola, dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle
scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nelle zone arancioni e gialle I Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività
scolastica:
1. nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti;
2. nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni;
3. nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.
Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo
un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi.
Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere
preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.
Restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici.
In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. Per quanto riguarda i servizi alla persona, Nelle zone rosse, saranno chiusi parrucchieri, barbieri e centri estetici. Si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti “COVID tested”.
A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere
domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.
È istituito un tavolo di confronto presso il Ministero della salute, con componenti in rappresentanza
dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari
regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in
considerazione anche delle nuove varianti. “Il principio guida è la tutela alla salute – ha detto Speranza – E’ un momento in cui la curva da segnali robusti di ripresa e di risalita in cui facciamo i conti con alcune varianti temibili”. “Vi è un cambio nel metodo – ha sottolineato la Gelmini – improntato alla massima condivisione, perché abbiamo cercato di acquisire il punto di vista degli amministratori”.

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