Lamezia: confiscati beni per oltre 200mila euro al Capocosca Iannazzo

Red02

Un’impresa operante nel settore edile a Lamezia, il 50% di una società esercente la commercializzazione di prodotti caseari sempre in città e diversi rapporti bancari e finanziari. Sono i beni che i finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, diretti e coordinati dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, e dal Procuratore Aggiunto, Vincenzo Capomolla, hanno confiscato a seguito di un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre 200 mila di euro, emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura Distrettuale.

Destinatario della misura ablativa è Vincenzino Iannazzo “u moretto”, 65 anni, di Lamezia, ritenuto il capocosca dell’omonima consorteria di ‘ndrangheta operante nel territorio di Lamezia e comuni limitrofi. Vincenzino Iannazzo è stato coinvolto nel procedimento penale “Andromeda”, culminato nel mese di maggio del 2015 con l’esecuzione di numerosi provvedimenti di custodia cautelare. All’esito del processo di primo e secondo grado è stato condannato, per il reato associazione mafiosa (con assunzione di posizione verticistica), nonché per i reati di estorsione e di interposizione fittizia di beni.

Le indagini patrimoniali condotte dagli investigatori del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, che già lo scorso mese di settembre avevano permesso l’emissione di un preliminare provvedimento di sequestro, hanno consentito di ricostruire in capo al 65enne un complesso patrimoniale il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Con l’odierno provvedimento, il Tribunale di Catanzaro ha confermato la misura ablativa disponendo la confisca di tutti i beni riconducibili a Iannazzo.

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