‘Ndrangheta minaccia globale, vertice a Catanzaro con Interpol

Isabella Roccamo

Incontro oggi tra il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e il vertice operativo di Interpol che ha dato vita al progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) che coinvolge forze di polizia italiane e di 10 Paesi (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Svizzera, Uruguay, USA) che hanno costituito unità operative dedicate alla lotta alla ‘ndrangheta. “Siamo qui per discutere con Gratteri della progettualità I-Can – ha detto Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia – e abbiamo con noi il vice direttore di Interpol Stephen Kavanagh. I-Can ha già dato risultati e molti latitanti sono stati localizzati in giro per il mondo. Oggi è un fatto acquisito che la ‘ndrangheta sia diffusa in vari Paesi. Per contrastarla è necessario avere collaborazioni in tutto il mondo. I-Can è un progetto che stiamo conducendo con Interpol per effettuare, contro una minaccia globale, una lotta globale”. “La ragione dell’incontro è capire quali sono le connessioni grazie alle quali la ‘ndrangheta riesce a raggiungere altre aree del mondo. L’impatto è sull’economia locale: succede nelle Americhe, in Australia. Vogliamo aiutare le procure locali nel contrasto del fenomeno” ha detto Kavanagh.
“E’ una visita che abbiamo organizzato da tempo – ha sottolineato Gratteri – con l’organizzazione di respiro internazionale che tende a collegare i Paesi in cui c’è la ‘ndrangheta per creare uniformità di indirizzo, di approccio e tecniche di indagine. La nuova struttura tenderà anche a fare formazione per le Polizie che operano in zone in cui c’è la ‘ndrangheta”.

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