Prosegue all’Annunziata di Cosenza il trattamento in via sperimentale di pazienti Covid con anticorpi monoclonali, si tratta di un protocollo clinico attivato in collaborazione con l’azienda sanitaria e i medici di base che segnalano i soggetti che, per età e patologie pregresse presentano fattori di rischio di contrarre la malattia in forma grave.
In Italia già duemila pazienti hanno ricevuto l’infusione degli anticorpi sintetici autorizzati dall’Aifa, il Veneto la regione capofila, la Calabria è in corsa da qualche settimana, a Cosenza 12 i pazienti già trattati. Il farmaco evita la replicazione del virus e nella maggior parte dei casi ha effetti benefici delle 24/48 ore successive alla somministrazione.
Oggi, un paziente Covid-19 in carico in assistenza domiciliare alle Unità Speciali di Continuità Assistenziali di Cosenza, sarà sottoposto al trattamento con anticorpi monoclonali nel reparto di Malattie Infettive, dell’ospedale dell’Annunziata. Responsabile del progetto per l’Usca di Cosenza è Chiara Covelli, giovane medico, già da un anno impegnata in prima linea nella lotta contro il virus. Il percorso prevede una prima fase di selezione ed arruolamento dei pazienti tramite telemonitoraggio e visita medica domiciliare. Secondo quanto si apprende, dopo la segnalazione del paziente che rientra nei criteri di eleggibilità al trattamento, sarà il primario di malattie infettive a convalidarne la conseguente inclusione nel protocollo che prevede l’infusione di anticorpi monoclonali in day hospital nel reparto in tempi brevi.
Il paziente viene trasferito con il 118 e rientra nel proprio domicilio in giornata. Importante è la tempestività nell’individuare i pazienti e avviare la procedura di arruolamento che si deve concludere in meno di 48 ore dalla segnalazione. Tale coordinamento ha aperto la strada alla possibilità per i pazienti candidabili di poter beneficiare del trattamento che riduce la possibilità di sviluppare forme gravi della malattia con riduzione della probabilità di ospedalizzazione. L’avvio della cura è il risultato del protocollo clinico, frutto dell’accordo tra l’Azienda ospedaliera e l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.