Sono state in tutto 54 le Commissioni straordinarie che, nel 2020, hanno amministrato enti sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso. Si tratta di 52 Comuni, per una popolazione complessiva di 704.728 abitanti, e 2 Aziende sanitarie provinciali (Asp di Reggio Calabria e di Catanzaro). Nel numero sono ricomprese sia le gestioni commissariali avviate nel corso del 2020 sia quelle connesse a scioglimenti avvenuti in precedenza nonché le gestioni prorogate. È quanto emerge dalla relazione del ministro dell’Interno, sull’attività svolta dalle Commissioni straordinarie, presentata al Parlamento. La quasi totalità degli enti locali commissariati è concentrata nelle 4 regioni di insediamento storico della criminalità organizzata: Calabria (21), Sicilia (14), Puglia (8) e Campania (7). Le restanti due realtà comunali si trovano in Basilicata (1) e Valle D’Aosta (1). Lo scioglimento del consiglio comunale di Saint Pierre (Aosta), disposto nel 2020, conferma la crescita del trend, registratasi negli ultimi anni, nei comuni del Nord Italia che, ora, salgono complessivamente a nove. Qui, evidenzia la Relazione, cresce la presenza della criminalità organizzata attirata dalla possibilità di ampliare il proprio volume di affari, sfruttando, grazie alla penetrazione dell’economia legale, le condizioni economiche più vantaggiose, in special modo, nel settore degli appalti pubblici e dell’urbanistica.
52 Comuni sciolti per mafia nel 2020, solo in Calabria 21
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