Attraverso autocertificazioni mendaci hanno percepito indebitamente il “bonus spesa Covid-19” erogato dal Comune di residenza per famiglia in stato di bisogno e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dalla pandemia. Tredici “furbetti” sono stati scoperti e sanzionati dalla Guardia di finanza del comando provincia di Reggio Calabria tra i comuni di Condofuri e San Lorenzo.
Le verifiche dei finanzieri hanno riguardato circa 100 nuclei familiari nei due Comuni del basso Jonio reggino che, sulla base delle autocertificazioni presentate dai richiedenti, hanno elargito complessivamente oltre 70 mila euro di “buoni spesa Covid”.
In 13 casi è emerso che uno o più componenti dei nuclei familiari controllati, avevano ricevuto il sussidio, anche per cospicui importi, a fronte di rapporti d’impiego regolari. Altri avevano percepito il reddito di cittadinanza, l’indennità di disoccupazione o altri contributi non compatibili con il “buono spesa Covid”. Altri richiedenti ancora avevano alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la somma da percepire. Da qui le sanzioni amministrative per indebita percezione di erogazioni pubbliche e la segnalazione dei trasgressori ai Comuni di residenza che adesso potranno avviare il recupero delle somme indebitamente percepite.
Lo scorso novembre le fiamme gialle avevano accertato l’indebita percezione del “buono spesa covid” da parte di 91 nuclei familiari di Africo. Con quelli accertati dalla compagnia di Melito Porto Salvo nei Comuni di Condofuri e San Lorenzo, l’erogazione illegittima del contributo ammonta a 24mila e 800 euro. Soldi incassati da 104 soggetti a danno dello Stato.