“Dopo la tragedia di Soverato del settembre del 2000, in cui persero la vita tredici persone, si decise di dare avvio all’istituzione del servizio di Sorveglianza idraulica. Un servizio di prevenzione che magari avrebbe potuto evitare l’alluvione che spazzò via il camping Le Giare e altri eventi simili. Nonostante siano trascorsi ormai molti anni dalla legge regionale 25/2013 che istituiva l’Azienda Calabria Verde, dalla D.G.R. n. 301/2013 (attualmente in vigore), lo strumento legislativo che regola l’attività del servizio di sorveglianza e monitoraggio della rete idrografica regionale, e dall’approvazione dell’atto costitutivo aziendale, il Servizio di Sorveglianza non ha mai avuto la possibilità di poter svolgere con la dovuta efficienza ed efficacia la sua attività visto che a tutt’oggi non sono stati avviati i Presidi territoriali idrogeologici ed Idraulici (PTII)”. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione che ha inviato una interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta regionale Antonino Spirlì, in merito al servizio di Sorveglianza e Monitoraggio della rete idrografica regionale, che rappresenta una delle missioni indicate all’articolo 2 dell’atto costitutivo aziendale di Calabria Verde approvato con deliberazione del direttore generale il 7 marzo 2014. “Ad esempio – prosegue – è vero che i responsabili distrettuali, qualora siano in grado di valutare con la dovuta competenza le attività svolte dalle squadre di monitoraggio, non potranno effettuare l’attività di ‘pronto intervento idraulico’ visto che non dispongono nei loro distretti di mezzi e manodopera specializzata (personale prossimo alla pensione e con invalidità) da poter utilizzare? Risponde inoltre al vero che all’interno dell’organico preposto allo svolgimento dell’attività di sorveglianza e monitoraggio della rete idrografica regionale vi sia del personale tecnico specializzato e qualificato a svolgere mansioni professionali di analisi, supervisione e controllo, oltre che alla progettazione? Risponde al vero che ormai da oltre tre anni il Servizio di Sorveglianza e Monitoraggio della rete idrografica regionale non ha un dirigente del servizio che possa fornire le linee operative e programmatiche più consone ad un’attività aziendale così importante e strategica per il territorio calabrese soggetto ad elevata vulnerabilità idrogeologica? Nell’unico tentativo di avvio degli Uffici territoriali di presidio, sotto la gestione Mariggiò, era stato individuato un dirigente reggente che in data 23 settembre 2020 emanò l’ordine di servizio n. 13396 rimodulando le attività della sorveglianza idraulica in maniera da renderlo efficiente ed efficace sul modello della D.G.R. 602/2010 e della D.G.R. 301/2013. Ma, a quanto pare, la nuova gestione commissariale partita il 4 novembre 2020 non ha inteso proseguire con quanto previsto dall’ordine di servizio n. 13396 e il Dirigente reggente che lo ha predisposto è stato rimosso. L’ordine di servizio, avente come oggetto ‘Rimodulazione servizio di sorveglianza idraulica’, forniva finalmente un indirizzo operativo e funzionale sulla sorveglianza idraulica individuando, sulla base del modello indicato dalla D.G.R. n. 602/2010 e dalla D.G.R. 301/2013, degli Uffici Territoriali di Presidio e quindi una organizzazione gerarchica a più livelli coordinati da figure professionali individuate all’interno dell’organico del servizio che potessero fornire una corretta e proficua analisi dell’enorme mole di dati raccolti sul territorio, di strutture tecniche ed amministrative in grado di poter gestire il personale ma soprattutto di programmare azioni ed interventi sul territorio, di poli operativi costituiti da personale e macchine in grado di poter eseguire gli interventi mirati alla mitigazione del rischio idrogeologico previsti dalle strutture tecniche fornendo il supporto agli enti locali. Il 31 marzo 2021, con delibera numero 122 della Giunta regionale, è stato approvato il Piano Attuativo di Forestazione, a firma del commissario straordinario Giuseppe Oliva, che dedica solo un breve paragrafo di due pagine al settore della Sorveglianza idraulica, strategico anello di congiunzione per la forestazione e la difesa del suolo. Quali sono le motivazioni che hanno indotto il commissario straordinario a intervenire emanando le nuove linee guida che hanno avuto come unico effetto quello di frammentare la gestione del servizio demandandola ai responsabili di distretto, provocando l’interruzione del percorso virtuoso precedentemente intrapreso. Infatti, la pianificazione proposta dalla precedente gestione, che ha consentito l’utilizzo di tale personale tecnico specializzato in forza all’organico del servizio di sorveglianza, è stata svolta una proficua attività tecnico-progettuale che ha portato, in ottemperanza alla nota n. 398612 del Settore demanio Idrico, all’effettuazione da parte dell’azienda Calabria Verde di numerosi interventi previa stipula di apposite convenzioni con amministrazioni o enti locali, utilizzando per la prima volta mezzi e maestranze aziendali”. “Tali interventi hanno consentito il ripristino della piena officiosità idraulica degli alvei e la mitigazione del rischio idrogeologico (lavori eseguiti ad oggi Fiume Busento e Campagnano a Cosenza, Fiume Savuto a San mango D’Aquino, Torrenti nel comune di Strongoli e Cariati, ecc). Cosa intende fare, dunque, questa gestione commissariale per istituire gli Uffici Territoriali di presidio ottemperando alla D.G.R. n.602/2010 ed alle integrazioni e modifiche previste con la D.G.R. 301/2013?”.
Regione, Guccione: “inapplicata la sorveglianza idraulica”
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