“L’infornata di nomine inserita nella prossima seduta di Consiglio regionale è l’ennesima riprova di un operato della maggioranza segnato da sfacciataggine, arroganza e disprezzo di ogni regola. Da oltre otto mesi, il nostro reiterato appello alla legalità resta sempre inascoltato e puntualmente disatteso. E ciò che è successo ieri in Fincalabra è la ennesima dimostrazione del modus operandi di questa maggioranza, della giunta e dai suoi assessori. Abbiamo provato, inutilmente, a farli ragionare e a offrire il nostro contributo per regolamentare i lavori secondo i limiti che sono propri di un Consiglio in regime di prorogatio. Per questo abbiamo deciso di non partecipare, da più sedute, a una Conferenza dei capigruppo che è diventata solo l’occasione per consentire alla maggioranza di fare quello che le pare”. È quanto dichiarano il capogruppo del PD Bevacqua e i consiglieri Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone, che aggiungono: “Ancora più grave, è la codardia che sta caratterizzando l’atteggiamento di questa maggioranza rispetto alla legge 12: è vero che avevamo concordato un percorso rapido e unitario ma preferiscono scaricare sulla minoranza le loro divisioni, dimenticando che sono venute meno le ragioni per un rapporto di collaborazione fra maggioranza e minoranza. Inoltre, la maggioranza e la Giunta fingono di non sapere ciò che i lavoratori sanno benissimo: basterebbe un semplice atto amministrativo per regolare la questione. Di fronte a tanta viltà, ribadiamo che, nel caso la maggioranza si decidesse finalmente a portare questo provvedimento in Aula, noi di certo non ci opporremmo. Si assumano le loro responsabilità, se ancora resta loro un minimo di dignità”.