“E’ stata annunciata per domani la presenza in Calabria del ministro Andrea Orlando per discutere, nell’ambito di un incontro promosso dalla CISL a Lamezia, su lavoro e sviluppo in Calabria alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Calabria ha bisogno come l’acqua e come il pane di una discussione democratica e aperta, seppur drammaticamente tardiva, su questioni vitali per il presente e il futuro delle calabresi e dei calabresi, in particolare delle nuove generazioni che non devono essere più costrette a preparare quella che cinquant’anni fa era una valigia di cartone, oggi un comodo trolley, ma sempre simbolo di una terra rassegnata di fronte alla perdita delle sue energie migliori e, con esse, della speranza. Bene ha fatto il sindacato, a fronte della assoluta mancanza, sul punto di alcuna discussione politica e impegno dei partiti, a promuovere un’iniziativa di questo tipo”.
Al ministro Orlando, con rispetto istituzionale, chiediamo che la visita in Calabria sia occasione per rispondere in maniera precisa a questioni sulle quali le calabresi e i calabresi non possono più aspettare. Questa terra ha perso 100mila residenti in quindici anni con una contrazione nella fascia 15-64 anni che, secondo Osservatorio-Laboratorio economico-territoriale sulle politiche del lavoro del Dipartimento regionale, “costituisce il fattore ad impatto più negativo sulla dinamica domanda/offerta di lavoro”. Lo dichiara Anna Falcone, portavoce di Primavera della Calabria, che aggiunge: “Trovare soluzioni e costruire prospettive non esclude, proprio sul tema strategico del PNRR, che si faccia la più assoluta chiarezza nell’interesse dei cittadini calabresi e delle altre Regioni del Sud Italia. Com’è possibile che un investimento di portata storica, per la quantità di risorse messe a disposizione dall’Europa e per le molteplici opportunità progettuali, si sia trasformato nell’ennesimo scippo delle Regioni del Nord verso quelle del Sud, con la diretta responsabilità dei governatori e parlamentari leghisti e il silenzio complice della grande maggioranza dei parlamentari meridionali (e calabresi), di centrodestra e di centrosinistra? Dal ministro Orlando, senza nessuna polemica, ci aspettiamo chiarezza su questo punto.
Caro ministro – prosegue Anna Falcone – in Calabria il lavoro va di pari passo con la democrazia e la legalità. Le calabresi e i calabresi non saranno mai liberi fin quando il lavoro continuerà ad essere il principale strumento di ricatto con cui una certa politica regionale trasversale continua a tenere scacco giovani e meno giovani, professionisti appena entrati nel mercato del lavoro e padri di famiglia. In Calabria il lavoro significa tagliare in maniera netta e definitiva i rapporti perversi tra politica clientelare, imprese opache e criminalità organizzata, che sfruttano e tengono alla catena il futuro di tante/i calabresi. Ben venga la rigenerazione delle nostre pubbliche amministrazioni, ma deve accadere subito, senza più aspettare! Sappiamo benissimo che il pubblico non può soddisfare la grandissima domanda di lavoro in Calabria: le imprese sane devono essere messe nelle condizioni di lavorare e di assumere, senza le vessazioni della criminalità organizzata e senza le oppressioni di una classe politica che fonda sul bisogno la propria perpetuazione e di una burocrazia regionale spesso debole con i forti e forte con i deboli! Chi vuole avviare un’attività deve essere messo nelle condizioni di farlo e di stare in piedi sul mercato, senza cappello in mano di fronte al politicante di turno.
Ministro Orlando, ben venga parlare di giovani e lavoro. Ma la sfida è ben più grande ed è di portata storica per la nostra terra: vogliamo passare oggi dal ricatto al riscatto! Ci auguriamo dalla sua visita in Calabria di avere risposte chiare sul presente e il futuro di una terra che vuole rialzarsi e camminare con le proprie gambe! Fine delle colonizzazioni!”
Falcone a ministro Orlando: Calabresi attendono risposte
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