Si è conclusa la Conferenza delle Regioni convocata per questa mattina e che ha avuto come temi il green pass e l’aggiornamento dei parametri per i profili di rischio. Sull’estensione delle utilizzo del certificato verde, la posizione delle Regioni è quella di utilizzarlo per aprire le attività ancora chiuse nella zona di riferimento, come – per l’area bianca – le discoteche. Resta in una fase interlocutoria la questione dei parametri e in particolare delle soglie percentuali che determinano i profili di rischio. Si va invece verso una conferma del numero minimo di tamponi giornalieri da effettuare in zona bianca, che sarebbe fissato a 150 ogni 100mila abitanti. Si resta in zona bianca se l’occupazione delle terapie intensive non supera il 20% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari non supera il 30%. E’ questa la proposta della Conferenza delle Regioni al governo in vista della revisione dei parametri del monitoraggio “in un’ottica – dice il presidente Massimiliano Fedriga – di collaborazione istituzionale”. Le Regioni chiedono inoltre che il green pass venga utilizzato “per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite” come “eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi”. “Ad oggi 38 milioni di italiani sono già in possesso del green pass e tra i temi sul tavolo c’è anche quello di prevedere il diritto al green pass non più con la prima dose ma con il ciclo vaccinale completato di due dosi, o di un’unica dose per chi ha già contratto Covid-19”. Lo afferma il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Ciò, ha detto, “prevederà ovviamente una sorta di periodo transitorio per coloro che avevano già il green pass a seguito di una prima dose di vaccino: continueranno ad avere il green pass valido fino alla somministrazione della seconda dose, quindi non si negano diritti a chi li ha già acquisiti”
Regioni: soglia 20% intensive e 30% ricoveri per zona giallo
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