“La malasanità, in posti come la Calabria, soprattutto in alcuni territori più remoti, tra le campagne e le montagne calabresi, significa anche arrivare nell’unico presidio pseudo ospedaliero presente nella zona e trovarlo aperto, luci accese, ma in assenza del personale necessario. Come l’assurda disavventura di un insegnante in pensione, tornato da Torino a Soriano Calabro, nelle Serre Vibonesi, che qualche giorno fa, dopo essere stato azzannato da un cane aveva urgente bisogno di ricevere medicazioni. Ma arrivato in quello che, in teoria dovrebbe essere il nosocomio, non solo non ha trovato personale medico, ma neanche qualcuno alla porta d’ingresso pronto a dare accoglienza e qualche informazione”. Lo afferma Luigi de Magistris, candidato presidente alla Regione Calabria. “Un non ospedale. Che detta così – prosegue – sembra quasi uno scherzo, visto che, tra l’altro, a maggio 2020 era stato il commissario straordinario dell’Asp vibonese, a promettere la pronta riapertura a tutti gli effetti del presidio ospedaliero di Soriano, piccolo centro urbano che funge da crocevia per molti altri comuni limitrofi. Ma evidentemente, in una terra commissariata a tutti i livelli, Regione, politici, con generali e uomini della ‘provvidenza’ mandati da Roma, sono solo capaci di prendersi gioco dei calabresi facendo il gioco delle tre carte sulla salute della gente. A Soriano come in quasi tutta la Calabria. Garantisco che da ottobre, con me presidente della Regione, il diritto alla salute sarà un diritto imprescindibile, dal Pollino allo stretto. E finirà lo scempio di una politica che si è mangiata tutto”.
Calabria, De Magistris: “ospedali chiusi schiaffo a dignità”
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