De Magistris: “diritto alla casa non é per tutti”

Anna Franchino

“Il diritto alla casa, in Calabria, è come l’acqua e la sanità, non è per tutti. Le percentuali che raccontano il disagio abitativo presentano cifre importanti. Migliaia di famiglie vivono in edifici popolari Aterp di fortuna o in alloggi privati con enormi difficoltà a pagare gli affitti e, sullo sfondo, 490 mila alloggi privati inutilizzati. Un fatto completamente inaccettabile”. Lo afferma, in una nota, Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione. “Secondo i dati Istat di giugno 2021 – aggiunge – sono oltre 40 mila le famiglie che abitano in edifici dell’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale pubblica. Alloggi popolari che però causano sovraffollamento e ghettizzazione, oltre alle pessime condizioni strutturali igieniche che spesso caratterizzano questi stabili. Tra le circa 123 mila famiglie che abitano in alloggi privati, oltre 23 mila si trovano in stato di povertà assoluta e 11 mila sono da anni in attesa delle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio popolare. La Calabria, come ricorda l’associazione ‘Un mondo di mondi’, è piena di ghetti abitativi e sociali. Sia nei centri urbani, sia nelle periferie. Da via degli Stadi e il meraviglioso centro storico di Cosenza, che con tutti i suoi crolli e l’incuria sembra una delle aree bombardate del Medio Oriente, alle baraccopoli della Piana di Gioia Tauro, di via Asmara e della Ciambra, campo rom raccontato dal film di Jonas Carpignano presentato a Cannes nel 2018, ma che continua a essere un luogo molto complesso. E poi le baraccopoli di Lamezia Terme o di via Lucrezia della Valle a Catanzaro, dove pure la zona dell’Aranceto e viale Isonzo presentano un’elevata criticità sociale”. “Io e la mia coalizione – dice ancora de Magistris – sui diritti non siamo disposti a negoziare. Sono il nostro dogma e il mio programma da candidato presidente della Regione Calabria si basa tutto sul welfare sociale e sull’applicazione della Costituzione. Per cui rilancio l’appello che mi viene rivolto da ‘Un mondo di mondi’ e lavorerò per risolvere tutte le storture, a partire dalla modifica della normativa sugli alloggi popolari, ferma alla legge regionale 32/1996, per la garanzia al diritto all’alloggio adeguato. Ridisegneremo la rete delle Aterp territoriali, visto che l’accorpamento ha allontanato l’ente regionale dalle esigenze dei cittadini e ha contribuito a depotenziare la politica degli alloggi popolari. Inoltre, analizzeremo in maniera approfondita la questione dei fondi per la gestione delle case dei lavoratori (Gescal) per l’acquisto di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, dato che in Calabria ci sono, appunto, quasi 500 mila alloggi privati vuoti. È ora di finirla con questo tremendo vuoto dei diritti primari in Calabria. I calabresi non sono cittadini di serie B e a partire da ottobre ricostruiremo tutte e tutti insieme la nostra casa comune”.

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