Sono almeno quattro i casi positivi riscontrati tra il personale del 118 di Cosenza, contagiati 2 operatori della postazione di emergenza e due della centrale operativa. Situazione sotto controllo e monitorata costantemente, l’azienda sanitaria ha sottoposto a tampone l’intero personale e al momento non risultano altri soggetti contagiati. Le persone che hanno contratto il virus sono asintomatiche o paucisintomatiche e le loro condizioni non destano preoccupazione, sono state poste in isolamento così come i loro familiari, qualcuno purtroppo già contagiato, che osserveranno il protocollo previsto dall’Asp per i contatti stretti.
Intanto in Calabria si vive una fase di relativa tranquillità, a due settimane dalla riapertura delle scuole non c’è stata la temuta recrudescenza del contagio, anzi. L’incidenza su 100mila abitanti è in costante calo, quasi del 16% negli ultimi sette giorni. Anche la percentuale di occupazione dei posti letto nelle strutture sanitarie scende, al 13% finalmente sotto la soglia di rischio il dato riguardante i posti letto in area medica, al 7% l’occupazione dei posti di terapia intensiva che soltanto due settimane fa avevano fatto rischiare alla Regione il passaggio in zona gialla.
Che la situazione sia migliorata lo dimostra anche l’esito del controllo del centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc) che, in base ai dati sull’incidenza e sulla percentuale di positività riscontrata sui tamponi analizzati, ha riportato La Calabria in giallo dopo averla colorata di rosso scuro nella scorsa settimana.
Il turno elettorale e gli inevitabili assembramenti influiranno su questa tendenza? Lo scopriremo nei prossimi giorni.
In Calabria però è calata vertiginosamente la media a sette giorni delle inoculazioni 2.700 circa al giorno, in maggioranza seconde dosi. Il raggiungimento dell’immunità dell’80% della popolazione è fissato per metà novembre. A ricevere la doppia dose finora il 66,6% della popolazione contro il 72,4 della media nazionale. Tra gli over 50 ancora senza copertura il 15,1% dei calabresi, in Italia la media è del 9,5%. Divario anche per quanto riguarda le terze dosi 0,4 contro il 2,4 della media nazionale