Flusso lento ma continuo nelle strutture ospedaliere calabresi, nel cosentino sono sotto pressione le strutture territoriali dell’Asp: saturo il reparto Covid del Giannettasio, 36 posti occupati su 36 disponibili, 16 su 16 ad Acri, resta un solo posto a Cetraro dove i ricoverati sono 29 su 30 posti disponibili. L’ultimo paziente giunto in ospedale sul tirreno è un 20enne di Paola non vaccinato che ha sviluppato una grave polmonite. Nelle strutture della regione nei reparti ordinari l’occupazione è al 42%, al 18% nelle terapie intensive. C’è un dato interessante che emerge dallo screening sui pazienti ricoverati e quelli curati a domicilio: la gran parte dei contagiati che hanno necessitato di cure ospedaliere sono risultati positivi alla variante delta, che si conferma più virulenta.
A proposito dei reparti di rianimazione, uno dei punti dolenti della sanità calabrese, in diverse strutture si lavora per ampliare gli spazi: a Lamezia Terme sono in fase di assegnazione i lavori per la realizzazione della nuova struttura nell’area esterna al presidio ospedaliero. La struttura sarà realizzata grazie ai fondi stanziati dal ministero della salute, sarà collegata all’ospedale attraverso un tunnel e sarà costituita da un piano terra con il pronto soccorso e un primo piano con sei posti di subintensiva e altri 6 di intensiva di cui uno pediatrico. Sempre a Lamezia inizieranno i lavori per un’altra struttura modulare prefabbricata della Marina Militarie da dieci posti di Terapia Intensiva. Al Mater Domini di Catanzaro, centro di riferimento regionale per l’insufficienza respiratoria, il Direttore dell’unità di anestesia e rianimazione Federico Longhini annuncia la realizzazione imminente di altri otto posti in Terapia Intensiva.