83 decessi negli ultimi sette giorni in Calabria, mai così tanti. In totale da inizio pandemia sono morte 1.872 persone, 807 in provincia di Cosenza, 561 nell’area di Reggio Calabria, 196 nel catanzarese, 157 in provincia di Crotone e 141 nel vibonese. Anche nel bollettino emesso ieri dalla regione il dato sui decessi è stato elevato: ben 11, 18 invece 48 ore prima nel bollettino del 28 gennaio, il record più triste per la nostra regione.
Per avere un’idea dell’incremento di decessi nell’ultimo periodo basta confrontare i dati relativi al mese di gennaio 2021 con quelli degli ultimi 30 giorni: un anno fa persero la vita 109 persone, mentre quest’anno si contano 247 vittime nello stesso lasso di tempo. Perché, nonostante la stragrande maggioranza dei calabresi abbia ricevuto la somministrazione del vaccino e i passi avanti nelle terapie, di covid si muore di più? Il dato si spiega con la veloce diffusione del virus che, complice la maggiore contagiosità delle varianti in circolazione e la minore presenza di restrizioni, ha portato più di 40.mila calabresi ad infettarsi, tanti sono gli attualmente positivi, nel 2021 erano poco meno di 9.000.
I decessi di questi giorni sono la conseguenza del picco dei contagi rilevato nell’ultimo mese, la curva in questo caso scende a rilento perché tra il contagio e l’evento tragico trascorrono in media 15 giorni. Ultima annotazione, dai reparti di malattie infettive e delle terapie intensive calabresi riferiscono che nella maggior parte dei casi i pazienti che non superano il covid non sono vaccinati.