«La Calabria deve migliorare e promuovere condizioni favorevoli per l’accesso all’educazione e alla cura della prima infanzia, le risorse ci sono ora come in passato, si spendano». L’eurodeputata Laura Ferrara sollecita l’esecutivo regionale sui futuri investimenti su asili nido e cura della prima infanzia. «Le cosiddette ECEC, ovvero attività di educazione e cura della prima infanzia, godono di notevoli risorse negli assi 9 e 10 del programma operativo regionale Calabria nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo. Secondo le informazioni della Commissione fornitemi nella risposta alla mia ultima interrogazione sul tema le spese totali ammissibili ammontano a 19 281 269,56 EUR per l’asse 9 e a 3 610 782,87 EUR per l’asse 10. Non è facile capire quanto finora sia stato effettivamente realizzato. Consultando il sito ufficiale sull’andamento della spesa a valere sul Por Calabria 14-20, rimane preoccupante il perpetrarsi del notevole ritardo della certificazione della spesa sia Fesr che Fse: rispetto alla dotazione finanziaria totale degli assi di riferimento, oltre 150 milioni, ne sono stati certificati poco più di 28 milioni. La Commissione mi conferma di essere a conoscenza dei rischi connessi all’attuazione di tutti gli obiettivi tematici specifici e sono in corso discussioni con le autorità regionali in merito ad azioni correttive per contenerli. Corsa alla spesa, artefici contabili, spostamento delle risorse su altri progetti, non sappiamo come faranno quadrare i conti. Di certo c’è che ad oggi la nostra Regione continua ad essere maglia nera in Europa per numero di bambine e bambini che usufruiscono di asili nido o servizi integrativi per l’infanzia finanziati dai Comuni. La presenza di questi servizi sul territorio è prioritaria. Dai fondi del PNRR la Calabria riceverà oltre 180 milioni di euro per la realizzazione di nuovi asili nido, per il periodo di programmazione 2021-2027, il Fondo sociale europeo Plus può inoltre finanziare operazioni volte a migliorare la qualità, l’accessibilità e l’inclusività delle attività dedicate alla cura della prima infanzia, espandere la capacità delle istituzioni, professionalizzare il personale e migliorare i quadri di monitoraggio. Bisogna quindi perfezionare e puntare sui progetti dedicati all’erogazione di servizi essenziali quali quelli educativi e per la fascia d’età 0-3, appunto, abbattere il divario storico con le regioni del nord Italia e concorrere al raggiungimento dell’obiettivo di Barcellona, su cui il nostro paese, in particolare le regioni del Mezzogiorno, resta ancora indietro» conclude Ferrara.