Crotone, oggi l’ultimo saluto a Taisiia

Isabella Roccamo

Oggi a Crotone è il giorno del lutto cittadino, proclamato dal sindaco Voce in occasione dei funerali della piccola Taisiia, la bimba ucraina travolta e uccisa da un’auto domenica sera lungo la provinciale 22 mentre era in compagnia della cugina 17enne e di un giovane crotonese di 16 anni . Un destino beffardo e crudele quello della bimba. Era riuscita ad allontanarsi dalla guerra che sta distruggendo il suo paese. La mamma l’aveva portata in salvo, qui in Calabria. Erano arrivate a Crotone il 26 febbraio scorso, ma è stata uccisa da un’auto guidata da un 18enne senza patente , che avrebbe deliberatamente provocato l’incidente per screzi con il 16enne che quella sera era insieme alla piccola e alla cugina . Oggi nella cattedrale di Crotone c’era tanta gente per l’ultimo saluto a Taisiia. Davanti alla piccola bara bianca sormontata da un grande fascio di fiori dello stesso colore don Vasyl Kulynyak, parroco della comunità ucraina della diocesi di Crotone, usa parole durissime quando fa riferimento al 18enne che ha investito la bambina. “Non possiamo stare in silenzio – ha detto – per quello che è successo. È triste quando, come è accaduto a Cantorato, una persona viene uccisa da un bullo che spaventava la zona. Bisognava fare prevenzione prima. Anche in Ucraina noi soffriamo per un bullo e tutti sono stati in silenzio ed ora ci fanno le condoglianze mentre la gente viene uccisa. Sono migliaia i morti. Bambini e adulti che sono sempre figli di qualcuno”.
“Noi oggi chiediamo – ha detto ancora il prete durante la funzione celebrata in italiano ed in ucraino – davanti a questa salma: pace. Non possiamo però stare silenziosi davanti a uno che fa male ad altri. Siamo tutti responsabili come cristiani dobbiamo difendere i deboli, prevenire il male”. “Taisiia è il simbolo di pace – ha aggiunto il sacerdote -di unità della chiesa cristiana e bizantina. Simbolo di unità in una tragedia, quella che noi viviamo in Ucraina da otto anni e della tragedia avvenuta a Cantorato”. Rivolgendosi ai genitori ed ai parenti della piccola presenti nel Duomo di Crotone padre Vasyl ha avuto parole di conforto. “I bambini secondo la nostra tradizione – ha sostenuto – sono innocenti e lei è in paradiso. Lei è santa e prega per noi. È angelo della pace. Impegniamoci a fare in modo che non ci siano altre vittime nel mondo”.

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