“Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte in Italia costituendo il 34,8% di tutti i decessi (31,7% negli uomini e 37,7% nelle donne), nonostante ciò la prevenzione, l’accesso alle cure e l’aderenza al trattamento rimangono disattesi e l’impatto del Covid-19 ha ulteriormente peggiorato la situazione attuale. In questi dati rientra anche la Calabria. Si pone l’attenzione sul reparto di cardiologia dell’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena che è in grande sofferenza per la più volte segnalata grave carenza di personale medico attualmente operante, accentuata da situazioni contingenti che vedono ulteriormente ridursi il personale medico in servizio. Il numero di medici, quattro attualmente, è insufficiente ed i sanitari sono costretti a fare i salti mortali per poter garantire le prestazioni richieste e coprire i regolari turni diurni e notturni. La situazione è in costante peggioramento: viene pregiudicata l’offerta sanitaria ai cittadini e aumenta la mancanza di rispetto dei LEA mettendo, inoltre, a dura prova i pochi medici rimasti, i quali con grande responsabilità e abnegazione riescono ancora a garantire il servizio. Occorre agire subito! Al reparto di cardiologia servono e sono indispensabili “subito” almeno due medici a tempo determinato per tamponare l’attuale carenza di personale: i medici nel territorio ci sono, se questi non vengono contrattualizzati, se non vengono espletati degli avvisi pubblici e/o banditi dei concorsi è evidente che ci sono delle responsabilità e potrebbe intervenire la Procura della Repubblica ad indagare” affermano i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle Auddino, Misiti, Orrico, Melicchio, Scutellà, Tucci e Ferrara. “Il Commissario ad Acta Occhiuto in una recente circolare – spiegano i parlamentari – ha invitato i Commissari straordinari delle Asp ad accogliere le istanze di autorizzazione al trattenimento in servizio dei medici fino al settantesimo anno di età. Infatti, come chiarito dalla Funzione Pubblica, sulla volontà del dirigente di permanere in servizio prevale il potere datoriale dell’Amministrazione. Ebbene, a questo proposito l’Asp di Reggio Calabria nell’applicare i criteri previsti dal Regolamento (Regolamento disciplinante l’applicazione dell’istituto della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro del 24.11.2017) nell’esercizio del suo potere discrezionale, potrebbe far prevalere l’interesse della collettività ad avere un reparto perfettamente funzionante. Pertanto auspichiamo che l’azienda sanitaria reggina, data la situazione emergenziale, decida di accogliere favorevolmente le istanze dei medici che hanno manifestato la volontà di rimanere in servizio fino al settantesimo anno d’età”. “Se nei reparti mancano medici – aggiungono i parlamentari M5S – è necessario fare una ricognizione del personale e valutare tutte le possibilità con l’obiettivo principale di coprire immediatamente la carenza, adottando decisioni nell’interesse della collettività. La situazione è insostenibile e richiede un intervento urgente ed improrogabile da parte dell’Azienda Sanitaria reggina con l’assegnazione temporanea nell’attesa che vengano banditi al più presto i concorsi per nuove assunzioni a tempo indeterminato in grado di garantire qualità e quantità dei servizi ospedalieri erogati nel nostro ospedale. Non è possibile accettare l’esistenza di venti SSR e poi, nell’ambito della stessa regione, che ci siano diversi pesi e misure. Oppure c’è qualcosa contro i cittadini della piana o i medici dell’ospedale di Polistena? Sarebbe giusto avere delle risposte” concludono i parlamentari del Movimento 5 Stelle.