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Se un direttore sportivo va in sala stampa al termine di una gara è evidente che in quella gara è successo qualcosa di rilevante… Roberto Goretti stavolta non si è presentato davanti ai microfoni per parlare di un risultato negativo o di una prestazione deludente del Cosenza… ma di una condotta arbitrale, non la prima in questa stagione, che ha denotato disparità di giudizio su casi simili che ha condizionato fortemente l’andamento della partita tra i lupi e la Spal. Comprensibile l’assegnazione del rigore lampo concesso dal sig. Minelli dopo una quarantina di secondi per il contatto tra Liotti e Melchiorri… La conclusione di Mancosu parata da Matosevic ha lasciato il risultato sullo zero a zero e forse dato coraggio al Cosenza che, scampato il pericolo, ha cominciato a macinare gioco e occasioni. Quella capitata sui piedi di Larrivey ad esempio che, da posizione defilata, non è riuscito ad orientare il tiro verso la porta spallina mandando a lato. Rossoblù vicinissimi al gol anche con Florenzi al tiro dopo una sgroppata di Laurà, conclusione sporcata da un difensore di casa e poi in rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo con la palla rigettata nella mischia da Laura e spinta alle spalle di Alfonso da Michele Camporese al terzo gol stagionale con la maglia del Cosenza.Prima dell’intervallo ancora un brivido per i tifosi di casa, l’azione in contropiede dei rossoblù conclusa da Laurà con un tiro a lato prima di lasciare il campo a Caso. Minuti iniziali fatali per la squadra di Bisoli, neanche il tempo di riprendere le posizioni che arriva il gol di Dickmann con una conclusione che sorprende Matosevic per il pareggio. Ma il Cosenza non è domo… Caso si inventa un gran gol e riporta i lupi in vantaggio, manda a spasso mezza difesa della Spal e tira a giro per eludere il tentativo di Alfonso. Da qui in poi però oltre alla attesa reazione dei padroni di casa che però non producono grandi pericoli per il Cosenza comincia la sequela di decisioni arbitrali dubbie. I calciatori della Spal prendono di mira Giuseppe Caso prima falciato da Da Riva che da dietro lo stende così e poi speronato con un ginocchio da Vicari. In entrambi casi l’arbitro Minelli non estrae il cartellino giallo che invece sventola due volte nel giro di dieci minuti all’indirizzo di Larrivey e nel secondo caso per un fallo veniale che però priva il Cosenza della parità numerica… Una condizione che gli sopiti pagheranno a caro prezzo al 93esimo con il gol di Esposito su calcio di punizione. Amarissimo il finale per i lupi con le altre espulsioni una coda velenosa che avrà i sui effetti nefasti sulle prossime gare del Cosenza e quindi nella corsa salvezza.