Cosenza, scultura per ricordare giovani vittime bombardamenti del 1943

Isabella Roccamo

“Non potevo mancare a quest’appuntamento per il profondo rispetto che ho per quella comunità che qui, nel quartiere Spirito Santo, ha pagato un altissimo tributo in occasione dei bombardamenti del 12 aprile del 1943. E’ stata quella una circostanza drammatica che è giusto ricordare per fare in modo che episodi di questo genere non abbiano più a ripetersi”. Lo ha detto il Sindaco Franz Caruso nel corso della cerimonia di inaugurazione, promossa dal “Comitato Spontaneo Spirito Santo” e dal suo Presidente Giannino Dodaro, della scultura realizzata in memoria delle cinque giovani vittime cosentine dei bombardamenti anglo-americani del 1943. A coordinare le operazioni di posa in opera della scultura è stato l’Assessore ai lavori pubblici Damiano Covelli che ha fortemente voluto la manifestazione alla quale ha presenziato con il Sindaco Franz Caruso.

L’opera è stata donata dall’imprenditore cosentino Gianni Zicarelli, apprezzato artigiano del ferro, che qualche settimana fa aveva già donato alla città l’opera “Profili di Lucio e Parole di Mogol”, dedicata al cantautore Lucio Battisti, collocata in Piazza Amendola e tenuta a battesimo proprio da Mogol. Alla base della nuova scultura in acciaio corten, inaugurata oggi, c’è la data del 12 aprile del ’43 e l’iscrizione “Per non dimenticare”. Poi è raffigurata una montagna con le armi conficcate a testa in giù che simboleggiano il rifiuto della guerra. Quindi, i bambini che si dirigono verso la pila di libri che indica la cultura e la ragione, le uniche vere “armi” con le quali si possono evitare le guerre. E il riferimento alla guerra attuale è stato ancora una volta rimarcato questa mattina nell’intervento del Sindaco Franz Caruso. “Purtroppo la storia – ha sottolineato il Sindaco – ci dice che in questo momento tanti bambini, tanti uomini e donne, tanti anziani, stanno perdendo la vita per una guerra assurda. E noi come cosentini, insieme a tutta la città, ripudiamo la guerra per affermare la pace. La manifestazione di oggi, che sana in parte una ferita apertasi 19 anni fa con la sparizione dell’opera primigenia di Cesare Baccelli – ha aggiunto il primo cittadino – deve essere veramente un’occasione per ricordare la crudeltà di qualsiasi guerra che si combatta in Europa o in altre parti del mondo. Quando il maestro Baccelli – ha ricordato il Sindaco – regalò quella scultura a Cosenza, voleva lasciare il segno del suo affetto e del suo amore profondo per questa città. Qualcuno – e non si sa per quale ragione – ha fatto venir meno quel ricordo. Noi oggi, grazie all’amore, alla generosità e all’impegno di Gianni Zicarelli, abbiamo di nuovo un simbolo che ricorda quell’atrocità ed è un simbolo importante perché viene da parte di un cosentino che ama profondamente la sua città e che ha già dato alla città il segno del suo affetto, in occasione della installazione della scultura che ricorda Lucio Battisti in Piazza Amendola, davanti alla Casa della Musica. Oggi questa scultura, che ricorda le vittime dei bombardamenti del ’43, ha un significato che è carico di amore, di passione e di ricordi, di una memoria che non deve essere mai cancellata”. Particolarmente toccante è stato poi l’incontro che il Sindaco Franz Caruso ha avuto, prima che la scultura fosse svelata, con Adolfo Porcaro, l’unico superstite di quel gruppo di bambini che perirono sotto i bombardamenti. Nel ’43 aveva 13 anni, era stato compagno di scuola alle elementari dello storico Coriolano Martirano, e oggi di anni ne ha 93. Porcaro si salvò perché fu protetto dal telone di un circo dove si era recato quel mattino per assistere alle prove di due acrobate impegnate a preparare il numero del pomeriggio, in sella a due cavalli. “Il boato delle bombe fece volare il circo per aria- ha raccontato al Sindaco Franz Caruso . Sono finito sotto quel telone e le schegge mi sono passate sopra. Per questo mi sono salvato e sono ancora vivo”.

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