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I Senatori del Gruppo Misto Corrado, Morra, Angrisani, Granato e Lannutti, con l’atto di sindacato ispettivo n. 3-03292 del 27 aprile 2022, hanno sottoposto all’attenzione della Ministro Lamorgese alcuni quesiti sulle modalità di gestione ed organizzazione dei presidi di prevenzione delle infiltrazioni mafiose demandati alle Prefetture. Ai fini dell’aggiudicazione degli appalti è infatti necessario verificare che le imprese non siano soggetta a “tentativi di infiltrazione mafiosa” e le Prefetture sono i presidi preposti al funzionamento del sistema delle cd. white list e al rilascio delle liberatorie antimafia. Hanno il compito di emettere le interdittive antimafia, “frontiera avanzata” e specifica forma di tutela contro il fenomeno della penetrazione delle mafie nell’economia legale. Le informazioni antimafia sono poi raccolte nella Banca Dati Nazionale Antimafia (BDNA), che deve essere costantemente aggiornata. Le modalità di verifica da attuare consistono in continui e complessi accertamenti, estesi ai soggetti che risultano poter determinare in qualsiasi modo le scelte o gli indirizzi dell’impresa, basati su concreti elementi che escludano eventuali connessioni con le organizzazioni criminali ed escludano pure che l’attività d’impresa possa, finanche in modo indiretto, agevolare le azioni criminose o esserne in qualche modo condizionata. Il carico di lavoro che pesa sulle Prefetture risulta, pertanto, estremamente gravoso e l’interrogazione dei Senatori verte a voler chiarire, nella prospettica visione dei prossimi investimenti del PNRR, se le Prefetture abbiano personale di supporto al Prefetto in numero sufficiente “espressamente preposto e coerentemente organizzato nella verifica di elementi concreti” e “quali siano le attività formative e di aggiornamento per il personale in carico alle Prefetture in materia di analisi delle infiltrazioni criminali e contrasto alla criminalità organizzata, che ne garantiscano le capacità professionali”.