«La Calabria sta perdendo la battaglia contro gli incendi boschivi. Il Rapporto Ecomafie, negli anni, “eleva” la nostra regione sempre ai primi posti per numero di incendi boschivi dolosi. Vi è un problema di ordine pubblico, di criminalità organizzata, ma anche un problema politico di predisposizione e organizzazione di uomini, mezzi e risorse per arginare questo odioso fenomeno». Lo ha detto il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo, questa mattina, nel corso della seduta congiunta delle Commissioni consiliari Antindrangheta e Agricoltura incentrata sulla prevenzione degli incendi boschivi. «Abbiamo un problema di attuazione della legge nazionale che istituisce il catasto degli incendi boschivi – ha aggiunto Lo Schiavo -. Ancora troppi Comuni non si sono dotati di questo strumento che prevede vincoli di inedificabilità sui terreni percorsi dal fuoco. La Calabria è ancora molto indietro rispetto ad altre regioni del Paese, sarebbe quindi utile spingere per la piena attuazione di questo strumento normativo di estrema rilevanza. Vi è poi la questione dell’organizzazione dei Vigili del fuoco – ha spiegato ancora Lo Schiavo -. In tal senso ho presentato una mozione al Consiglio regionale con la richiesta di prendere posizione rispetto all’istanza presentata dal sindacato Usb che mira a potenziare il Corpo con procedure speciali di reclutamento. Abbiamo bisogno di più vigili del fuoco perché, per quanto possano fare Calabria Verde e le associazioni di volontariato, serve personale specializzato nella gestione dell’emergenza roghi. La sussidiarietà e il coinvolgimento delle associazioni di volontariato rappresentano certamente la strada giusta per la prevenzione, ma noi abbiamo soprattutto carenza di risorse, se pensiamo, ad esempio, che il Parco nazionale d’Aspromonte dispone di fondi irrisori per la prevenzione degli incendi nonostante i molti roghi che ogni anno devastano i suoi boschi. Dalla Calabria – ha aggiunto Lo Schiavo – deve partire un messaggio politico chiaro: le risorse che si impiegano per la tutela del patrimonio boschivo calabrese non sono un investimento a perdere. Deve finire l’accostamento tra forestazione calabrese e i concetti di inefficienza o clientelismo. Bisogna rompere questo pregiudizio e mandare un messaggio al Paese: oggi puntare sulla forestazione calabrese, con aziende organizzate ed efficienti, significa puntare sul nostro futuro». Infine il passaggio sulla “Vertenza Calabria”. «Essa – ha chiarito il consigliere regionale – non può limitarsi alle infrastrutture stradali ma va condotta anche su queste tematiche. Non è accettabile che lo Stato preveda appena 10 milioni di euro per la forestazione calabrese. La partecipazione del governo centrale nella battaglia per la tutela del patrimonio boschivo deve essere effettiva e completa, altrimenti, senza risorse adeguate, non vinceremo mai la partita».