I 20 mila presenti allo Stadio San Vito – Marulla venerdì scorso hanno ancora negli occhi le immagini della festa, un risultato raggiunto in maniera miracolosa, basti pensare che la stagione del Cosenza è partita in notevole ritardo per via delle complesse operazioni che hanno determinato l’esclusione del Chievo. Chi dimentica l’inizio del campionato con Zaffaroni alla guida, proseguito con Occhiuzzi e completato con Bisoli. Un lungo e accidentato percorso che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi del Cosenza. Ma come recita un vecchio adagio: tutto è bene ciò che finisce bene. E così il Cosenza per la quinta volta consecutiva si iscrive al campionato di serie B. E’ un bel risultato, indipendentemente dalle polemiche e dalle invettive che hanno accompagnato l’ultimo scorcio di torneo. Il quinto anno che l’augurio è questo, speriamo si apra con auspici migliori. E’ la prima volta che la squadra rossoblù ha sul libro paga un gruppo di calciatori di proprietà, cosa non di poco conto, visto che in passato si è preferito attingere solo ai prestiti. Ora una base sulla quale poter costruire qualcosa di serie c’è. Il presidente Guarascio che ha festeggiato con i suoi calciatori e lo staff tecnico la certezza di essere ancora in B, dovrà essere determinato e coerente con l’entusiasmo mostrato. Lo stesso che ha mobilitato 20 mila tifosi e convogliato al San Vito Marulla un’intera provincia. Il bacino, come si dice in termini tecnici, c’è ed è ampio. Le potenzialità non mancano, sarebbe un peccato disperdere questo patrimonio. Non sappiamo al momento se Bisoli sarà riconfermato e se Goretti continuerà a svolgere il ruolo di Direttore Sportivo. Toccherà alla società decidere, quel che invece sappiamo bene è che sarebbe ora di lasciarci alle spalle tormenti, fatiche e fibrillazioni degli ultimi 4 anni. Sarà la volta buona? Beh, speriamo proprio di si. Intanto a Reggio si lavora contro il tempo per salvare la reggina che rappresenta un patrimonio importante per storia, tradizione e passione. Le vicende di Gallo non possono e non devono frenare il percorso, speriamo che in un lasso di tempo breve nuovi entusiasmi abbracceranno la sua storia, non è operazione semplice, ma se prevarrà la volontà, nulla è impossibile. A Crotone, digerita la retrocessione si gettano le basi per un campionato di serie C che possa essere all’altezza del blasone della società. Anche qui cambiamenti radicali in vista e chiusura definitiva con le vecchie esperienze. Che dire poi del Catanzaro, la squadra giallorossa dopo aver brillantemente superato il primo turno dei playoff prepara la sfida con il Padova, i mezzi e i numeri sono dalla parte dei calabresi, il traguardo insomma è a portata di mano.
Il Cosenza deve ripartire dall’entusiasmo dei 20 mila
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