Salumi Dop di Calabria, il Consorzio fa il bilancio di metà mandato

Redazione

Strutturare e promuovere: sono questi i due principi cardini attorno ai quali è stata articolata l’attività del Consorzio di Tutela Salumi Dop di Calabria dall’insediamento della presidente Stefania Rota, avvenuta nel settembre del 2019.

Il primo obiettivo posto in essere dalla presidente Rota è stato organizzare il Consorzio con l’individuazione e l’apertura di una sede fisica dove accogliere i consorziati stessi, i produttori e i consumatori. Un luogo tangibile dove trovare accoglienza e informazioni. «Se non esisti come struttura sei un fantasma che cammina – ha spiegato Stefania Rota – e, di conseguenza, non hai credibilità sul territorio locale e nazionale. Sono consigliera di Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) e il confronto negli anni è stato con i grandi produttori nazionali che fanno parte dei Consorzi più rinomati sul panorama produttivo dell’agroalimentare italiano, e dal primo giorno del mio insediamento ho preso a modello il loro modo di operare. Sono sempre stata convinta che noi siamo in grado di produrre salumi di grande qualità, grazie anche al nostro clima, ad un minor impatto inquinante sulle nostre produzioni e alla particolare cura dei nostri allevamenti. Manca però una visione di insieme, che ci strutturi in maniera organica e questo credo che sia il nostro grande limite. Abbiamo prodotti di qualità, ma in quantità non sufficienti. Proprio per questo il ruolo del Consorzio è aiutare i piccoli e medi produttori ad affacciarsi sui mercati internazionali. L’unica strada percorribile per far conoscere e apprezzare i salumi Dop calabresi è quella di andare uniti».

Particolare rilievo, poi, è stato dato a iniziative di promozione, informazione e comunicazione finalizzate alla valorizzazione delle Dop. Nello specifico, si è puntato a parlare di cibo sano, di qualità e calabrese, andando nelle scuole, organizzando tavole rotonde con l’utilizzo dei fondi del Psr e partecipando a bandi ministeriali. «La comunicazione è stata fondamentale – ha poi aggiunto la Rota – perché avevamo necessità di farci conoscere e far capire che seguire una dieta corretta non significa eliminare il consumo di carne e salumi. Chiaramente è importante la scelta del prodotto da consumare, sia perché i salumi sono diversi tra loro, sia perché lo stesso tipo di salume può andare incontro a tecniche di trasformazione diverse, in grado di influenzarne significativamente alcune caratteristiche. I salumi sono parte integrante della tradizione gastronomica italiana e calabrese. Pensare di non investire energie per continuare a tutelare il nostro marchio e i nostri associati significherebbe disperdere non solo quanto fatto fino ad oggi, ma negare ogni possibilità futura ad un settore cardine della nostra economia».

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