Gli accessi in pronto soccorso aumentano di giorno in giorno. Da nord a sud della Calabria. I reparti tornano ad affollarsi di pazienti positivi al virus. Dai dati Agenas emerge che cresce, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la percentuale dei posti letto occupati nei reparti ( il 6% nel 2021, il 21% nel 2022). Stessa percentuale, invece, ( 4% ) per i ricoveri in terapia intensiva. Con la fine dello stato di emergenza si usano meno mascherine e igienizzanti, più tamponi fai da te, ma i kit di autodiagnosi stanno falsando il quadro generale dell’andamento epidemico. Come dire: i postivi potrebbero essere molti di più rispetto a quelli riportati nei bollettini quotidiani. E per non essere contagiati non basta aver avuto il Covid o l’avere fatto tre dosi di vaccino. Molti, infatti, i casi di reinfezione. Negli ultimi sette giorni, secondo il report dell’Istituto superiore di sanità, la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari al 9,5%, in aumento rispetto alla settimana precedente quando il dato era pari all’8,4%. E’ vero che Omicron 5 riesce a bucare i vaccini, ma questi proteggono dalle forme severe della malattia. Sempre secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità l’efficacia del vaccino è pari al 68% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 70% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni e pari all’86% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Omicron 5 colpisce prevalentemente le alte vie respiratorie, senza arrivare ai polmoni, ma diventa un problema per fragili e anziani. E molti accessi nei pronto soccorso riguardano persone già vaccinate ma con diverse patologie. All’Annunziata di Cosenza, ad esempio, nelle ultime ore si contano oltre 35 accessi. 15 pazienti sono stati trasferiti nel reparto Covid di Rossano e altri 15 in quello di Cetraro che ha riaperto oggi. Ma il visus colpisce anche il personale sanitario. Sempre all’ospedale di Cosenza sospesi i ricoveri a nefrologia, dove risultano contagiati medici e infermieri
Covid, la Calabria “assediata” dal virus
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