“Quali iniziative intende assumere la regione Calabria per risolvere l’emergenza rifiuti che sta causando un serio rischio igienico-sanitario nella sibaritide, stabilendo funzioni e ruoli dei vari attori coinvolti?”. E’ quanto chiede in un’interrogazione, depositata nella mattinata di lunedì 10 ottobre, il capogruppo del m5s in consiglio regionale Davide Tavernise. “Non c’è affatto chiarezza – va avanti Tavernise – sui ruoli che i diversi attori, sindaci, ato Cosenza, aro, struttura commissariale dell’autorità rifiuti e risorse idriche Calabria, devono svolgere in questa fase di passaggio al nuovo sistema definito dalla legge regionale 20 aprile 2022, n. 10. Una certezza però c’è: secondo i dati raccolti dal portale “Open” realizzato da anci e conai, il Veneto guida la classifica delle regioni italiane sulla raccolta differenziata e il riciclo, con il 76%, mentre la Calabria è in penultima posizione, con l’insoddisfacente dato del 48%”. “Solo a luglio 2022 – prosegue Tavernise – il commissario straordinario dell’autorità rifiuti e risorse idriche Calabria ha affermato alla stampa che grazie al rigoroso lavoro messo in campo i comuni e le ato hanno tutti gli strumenti necessari a che la gestione dei rifiuti sia, e rimanga, ordinaria amministrazione e mai più emergenza. Allo stesso tempo ha sostenuto la possibilità, per la regione, di intervenire a supporto degli enti territoriali in difficoltà. La realtà, però, ci racconta l’ennesima emergenza igienico-sanitaria nella sibaritide, con cumuli di rifiuti per strada e cassonetti stracolmi, soprattutto nel comune di Corigliano Rossano, dove risultano non raccolti oltre 300 tonnellate di maleodorante spazzatura”. “Da tempo – conclude Tavernise – si assiste al mancato raggiungimento del numero legale dei componenti dell’assemblea dell’ato Cosenza. Tanto ha portato il commissario straordinario dell’autorità rifiuti e risorse idriche Calabria ad adottare una serie di delibere, sostituendo la stessa ato Cosenza, al fine soprattutto di consentire la prosecuzione dei contratti. Da ultimo nell’agosto scorso si è tenuta un’assemblea ato Cosenza con lo stesso commissario straordinario dell’autorità rifiuti, sulle criticità che persistono nella provincia di Cosenza. I sindaci hanno chiesto al commissario l’individuazione del sito e della piattaforma per l’eco-distretto, sottolineando l’endemica carenza degli impianti di trattamento e smaltimento pubblici, ma anche la necessità di rivedere gli oneri di conferimento e trovare soluzioni immediate per il contenimento dei costi con i gestori degli impianti a servizio dell’ato. La situazione, insomma, vede certo direttamente coinvolta l’ato Cosenza, per cui ripetutamente ho richiesto le dimissioni del presidente Manna, ma ora è tale per cui la regione non può non intervenire e per risolvere l’emergenza e per chiarire ruoli e funzioni dei vari enti nella fase di passaggio al nuovo sistema per come definito dalla recente legge regionale”.