Precari del Parco del Pollino: Laghi sollecita la stabilizzazione

Isabella Roccamo

«Quanto si apprende da fonti stampa a proposito dei 62 lavoratori delle leggi regionali n.15 e 40 utilizzati dall’Ente Parco del Pollino desta profonda preoccupazione: a seguito di un incontro tra i sindacati e i rappresentanti degli enti locali interessati, infatti, non sarebbero emerse prospettive di stabilizzazione per questo corposo bacino di precari che da oltre venti anni è impiegato dalle pubbliche amministrazioni senza alcuna garanzia né tutela». È quanto afferma Ferdinando Laghi, capogruppo di “De Magistris Presidente” in Consiglio regionale.
«Se tale ipotesi dovesse trovare conferma, ciò rappresenterebbe una sconfitta per tutti: per i lavoratori, che rischiano di essere rimandati a casa dopo tanti anni di sacrifici, ma anche per gli enti che disperderebbero un capitale umano e di competenze così importante – prosegue il Consigliere Laghi.
Da quel che trapela, neanche la storicizzazione delle risorse, resa possibile dalla legge regionale n. 11 del 6 maggio 2022, e il contributo fisso annuo di oltre 11mila euro a lavoratore sarebbero sufficienti a garantire l’assorbimento e la stabilità occupazionale delle 62 unità nelle piante organiche degli enti. E, in alcuni casi, alla carenza di fondi si aggiungerebbe anche una ancor più intollerabile mancanza di volontà».
«Invito, pertanto, sia l’Ente Parco nazionale del Pollino sia la Regione Calabria a farsi carico della situazione e ad individuare quanto prima, di concerto con le amministrazioni coinvolte, una soluzione volta a salvaguardare il futuro professionale di questi lavoratori: è necessario compiere ogni sforzo per scongiurare qualsiasi altra eventualità da cui, certamente, nessuno trarrebbe giovamento», conclude Laghi.

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