La “Nuova Era” del Clan Bellocco

Anna Franchino

Blu come la notte, è questo il nome in codice dell’operazione condotta dai Carabinieri di Reggio Calabria, in 16 province del territorio nazionale, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e dalle rispettive articolazioni territoriali. Le ordinanze di custodia cautelare emessa nei confronti di 65 soggetti – 47 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di dimora – dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale DDA,  ritenuti responsabili – in particolare – di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, usura e danneggiamenti aggravati dalle finalità mafiose, riciclaggio e autoriciclaggio, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. L’indagine svolta dal Nucleo Investigativo di Gioia Tauro nel periodo che va dal settembre 2019 all’agosto 2020 nei confronti di elementi di spicco della cosca Bellocco.  Utilizzavano una ditta attiva nel settore dello sfruttamento delle risorse boschive per agevolare le attività criminali della cosca, il cui valore complessivo è stato stimato in 700.000,00 euro, a cui l’Autorità Giudiziaria ha posto i sigilli. I summit  generalmente avvenivano all’interno dell’abitazione della sorella di Umberto Bellocco meglio noto come «Assi I Mazzi», morto il 22 ottobre scorso, ed al quale viene ricondotta anche la nascita della Sacra Corona Unita pugliese, venivano organizzati nelle aziende agrumicole di Rosarno, e venivano regolate le controversie con gli altri esponenti della ‘ndrangheta.  Ai summit era solito prendere parte, in diretta, anche il boss detenuto dal carcere, ecco perché nel corso dell’indagine vengono segnalate diverse Sim, microtelefoni e ricariche telefoniche che facevano capo ad alcune case circondariali. Tra le alleanze maturate nel circuito penitenziario spicca la stretta collaborazione tra gli esponenti dei Bellocco e quelli del clan Spada di Ostia (Roma), alcuni dei quali raggiunti oggi dalle misure cautelari. In particolare, l’accordo avrebbe riguardato i traffici di cocaina effettuati dalla Calabria verso il litorale romano e la risoluzione di situazioni conflittuali tra gli Spada e alcuni calabresi titolari di attività commerciali nelle aree urbane di Ostia ed Anzio. Le cosche colpite sono i Bellocco di Rosarno, gli Spada di Ostia, i Lamari-Larosa-Pesce della piana di Gioia Tauro. Per la parte di Brescia, il Ros ha operato insieme alla Guardia di finanza per un sequestro preventivo di imprese, beni immobili, quote societarie per un valore di circa 5 milioni.

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