L’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna – affermano in una nota il Segretario Generale della Cisl calabrese Tonino Russo e la Responsabile del Coordinamento Donne, Giovani e Immigrati della Cisl regionale Nausica Sbarra –, giunge ad un anno dall’inizio del primo lockdown dovuto alla pandemia che ha sconvolto i ritmi di vita di comunità e famiglie toccando salute ed economia, facendo tra l’altro pagare alle donne qui in Calabria un caro prezzo sul piano dell’occupazione. I dati del Rapporto Svimez 2020 sull’economia del Mezzogiorno hanno infatti registrato, sia in generale sia sul lavoro delle donne, l’aggravarsi di una situazione di crisi preesistente: gli effetti del lockdown si sono scaricati soprattutto sulla componente femminile occupata nei servizi con contratti precari, perché particolarmente al Sud la precarietà del lavoro delle donne è molto più elevata rispetto a quella del lavoro maschile. Il mercato del lavoro, e di un lavoro spesso in nero, marginalizza in primo luogo le donne che in Calabria, in assenza di un welfare realmente rispondente ai bisogni delle persone, sono da sempre impegnate nella cura di figli e persone anziane e fragili. È necessario un impegno condiviso e determinato al fine di creare le condizioni per l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro: flessibilità negli orari e nell’organizzazione, più estesi congedi parentali, sostegni per la natalità e la cura dei non autosufficienti, servizi per chi vuole conciliare famiglia e lavoro, a partire dagli asili nido. La Cisl – proseguono Tonino Russo e Nausica Sbarra – continuerà a battersi per la piena attuazione dell’art. 37 della Costituzione e della legge n. 903/1977 sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro, la “legge Anselmi”, dal nome della Ministra del Lavoro Tina Anselmi, prima donna ministra nella storia della Repubblica. Su questi temi – sottolineano i due sindacalisti – siamo tutti chiamati ad un forte impegno. E nel contrasto alla violenza contro le donne bisogna agire anche sul piano educativo, come abbiamo efficacemente sperimentato nell’iniziativa portata avanti insieme al Siulp, soprattutto nelle scuole, per la formazione delle giovani generazioni. Simbolicamente, il Coordinamento Donne Cisl Calabria, che nei mesi scorsi ha ideato e promosso un’indagine su “La lavoratrice ai tempi del Covid-19”, ha indicato nell’8 marzo la giornata conclusiva per la raccolta dei questionari diffusi nei territori della regione e sui luoghi di lavoro per capire come l’emergenza sanitaria abbia inciso nella vita delle donne calabresi che lavorano al di fuori delle mura domestiche (i risultati della ricerca saranno resi noti al più presto). E proprio l’8 marzo, nell’ambito dell’iniziativa “Valore Donna” e in seguito a una prima lettura delle schede finora pervenute, lo stesso Coordinamento terrà con Marco Lai, responsabile area giuslavoristica Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze, un webinar su “Lavoro femminile tra tutele e innovazione” al quale parteciperà la Segretaria Confederale Organizzativa Nazionale Daniela Fumarola. Ne seguirà un altro, il 22 marzo, su smart working e protocolli anticontagio negli ambienti di lavoro. Nella tradizione della Cisl – concludono il Segretario generale regionale dell’organizzazione e la Responsabile del Coordinamento Donne – la formazione occupa un posto privilegiato ed è importante finalizzarla anche ad una sempre maggiore consapevolezza della condizione femminile. Dobbiamo guardare avanti per costruire il futuro insieme alle donne calabresi, condividendo questo impegno con tutti coloro che vogliono spendersi giorno dopo giorno per una società più giusta e più solidale».