Il morzello (o morzeddhu), piatto identitario di Catanzaro ha un luogo celebrativo nel cuore storico della città. E’ in vico I piazza Roma, uno degli angoli dove sorgevano alcune delle storiche “putiche”, le trattorie tipiche una volta presenti su tutto il perimetro urbano, all’interno delle quali la pietanza a base di trippa e frattaglie di vitello messe a consumare nel concentrato di pomodoro con peperoncino, origano e alloro, antesignana del moderno street food, veniva servita fin dalle prime ore del mattino nella caratteristica ciambella di pane, detta “pitta”. La circostanza è stata suggellata dalla scopertura di una targa voluta dall’associazione “Antica Congrega Tre Colli”. Presenti rappresentante istituzionali e tanti cittadini tutti uniti nell’intento di sottolineare la necessità di preservare e tramandare alle nuove generazioni le tradizioni gastronomiche ma anche culturali della città. “Le tradizioni gastronomiche – ha detto Francesco Bianco, presidente dell’Antica Congrega dei Tre Colli – rappresentano una parte importante della cultura di una comunità; non si tratta di celebrare solo un piatto tipico locale, ma un fenomeno identitario dal marcato carattere rappresentativo. E’ importante, altresì che ciò sia percepito dai giovani, che sono gli unici a poter continuare nel tempo in questo importante cammino”. Tutta la manifestazione è stata allietata dalle incursioni della maschera catanzarese Giangurgolo che ha raccontato vari aneddoti sull’Illustrissimo morzello, declamando anche alcuni versi dedicati al piatto catanzarese per antonomasia dal poeta Achille Curcio, socio onorario dell’Antica Congrega Tre Colli. Presenti alla manifestazione la vedova e le figlie di “Pepè u russu”, titolare, per molti anni, di una storica e frequentatissima “putica”.
A Catanzaro c’è una targa che celebra il morzello
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