L’aumento dei contagi delle ultime settimane, la chiusura di scuole e università, oltre che di molte altre attività, ha lasciato non pochi dubbi sulla possibilità di svolgere le prove scritte per l’abilitazione alla professione forense.
Le prove che i praticanti dovranno affrontare sono previste per il 15, 16 e 17 dicembre. Normalmente questi esami si svolgono, al chiuso, con centinaia di persone – migliaia nelle grandi città -, ma in tempi di pandemia tutto questo iter metterebbe a repentaglio la salute dei candidati. Allo stesso tempo però si rischia di precludere la possibilità a migliaia di partecipanti ,in vista di eventuali lockdown locali, isolamento fiduciario e zone rosse di non svolgere l’esame.
Il Ministero dell’Istruzione e del Lavoro hanno stabilito, in deroga, prove orali,eliminando le prove scritte, per l’abilitazione alle professioni: dai commercialisti ai consulenti del lavoro, dagli architetti agli psicologi, hanno già svolto la loro prima sessione e svolgeranno la seconda in questo modo. Ma per quella forense, che invece fa capo al ministero della Giustizia, ancora non è stato previsto nulla di diverso rispetto agli altri anni.
I partecipanti per l’abilitazione alla professione forense vivono, a meno di due mesi dall’ambita prova, tra dubbi, domande, e rabbia: “Quale sarà il nostro destino”?