Il ritardo con cui si sta procedendo alla revoca della concessione alla Sacal e i tempi rallentati con cui sta agendo il presidente della Giunta regionale possono produrre ulteriori gravi danni al sistema aeroportuale calabrese. Le istituzioni (Ministero, Enac, Regione) non possono fare annunci roboanti e ultimatum e concedere poi altro inutile tempo ad una società che sta sempre più distruggendo gli scali di Lamezia, Reggio e Crotone”. E’ quanto afferma, in una nota, Nino Costantino, segretario generale della Filt Cgil Calabria. “Intanto, in queste settimane – prosegue Costantino – si è discusso di un altro anno di cassa integrazione sottoscritta anche dalla Cgil perché, a differenza della precedente, l’Azienda ha accettato di anticiparla mensilmente, come la Filt aveva sempre chiesto. Ma la preoccupazione maggiore sta nel tentativo, neanche tanto nascosto, del management aziendale di esternalizzare uno dei settori importanti rendendo così più debole la capacità produttiva dell’azienda, meno qualitativi i servizi per i cittadini e meno esigibili i diritti e le garanzie per i lavoratori. Siamo ad un punto critico dell’attività della Sacal: Lamezia lamenta in alcuni giorni una ulteriore riduzione inaccettabile dei voli, Reggio e Crotone sono aeroporti fantasma, la gestione dei tre scali è inesistente, gli stagionali hanno saltato la stagione invernale”. “Con tutta evidenza – sostiene il segretario generale della Filt Cgil calabrese – non è solo un problema derivante dal Covid, sembra quasi una strategia di affossamento del sistema aeroportuale calabrese. Con questa struttura manageriale è impossibile discutere. Inoltre, sarebbe serio che i calabresi fossero portati a conoscenza se nel corso degli ultimi anni, mentre l’azienda continua con i part-time, la cassa integrazione, con la precarizzazione del lavoro e mortificando gli stagionali, si sono decisi aumenti retributivi di dirigenti o consulenti e perché la ‘Società trasparente’ della Sacal SpA è ferma alla precedente struttura manageriale e non è stata aggiornata come espressamente previsto dal Decreto legislativo n. 97 del 25.05.2016. Sacal è una società che non può più essere gestita in modo padronale. La Sacal è l’esempio più emblematico della difficoltà in cui la Calabria si trova e della incapacità di praticare il cambiamento. Il Presidente Occhiuto deve passare immediatamente dalle parole ai fatti – conclude Costantino – perché indugiare ancora mette a rischio la necessaria ricostruzione del sistema aeroportuale calabrese, fra le infrastrutture fondamentali per lo sviluppo della regione”.