Casali del Manco, un’app racconterà i borghi

Rosalba Baldino


L’antico altare dedicato all’Immacolata, nella piccola chiesa di campagna, culto risalente al 1600, l’opera dei maestri scalpellini di Rogliano datata 1700, tesori sconosciuti, patrimonio di un piccolo borgo del cosentino che gli alunni di prima seconda e terza media di Magli e di prima e seconda media di Spezzano piccolo, classi dell’istituto comprensivo di Casali del Manco, hanno voluto scoprire, accompagnati dalle insegnanti Antonella Caprio, Valentina Cava, Giuliana Martire e Marcella De Rose, visitando il piccolo borgo di Magli. Nel percorso, le guide Donatella Mungo e Patrizia Coscarelli hanno mostrato ai ragazzi l’antica cassetta in ferro delle lettere, testimonianza del primo ufficio postale del centro abitato e successivamente la chiesa di Sant’Elia Profeta, la più importante del paese, che, custodisce un prezioso organo a canne, un pezzo unico firmato da Edoardo Picardi e risalente ai primi del ‘900, composto da 400 canne. Uno dei pochissimi strumenti dell’epoca conservato perfettamente e dunque, secondo gli esperti, molto raro. Nei rioni , oggi spopolati, restano tracce di antiche botteghe: la macelleria e la falegnameria, ma anche la stalla. L’economia del paese- hanno spiegato infine le guide – basata sull’agricoltura soprattutto gli ulivi che circondano la collina e un tempo l’allevamento dei bachi da seta. Informazioni che attraverso un progetto Pon diventeranno un’app su cui stanno lavorando i giovani studenti, un codice a barre, sarà a disposizione dei turisti che potranno conoscere storia e monumenti di questi luoghi.

©2023 TELEUROPA SRL – Tutti i diritti riservati

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