Confindustria, Amarelli: “servono misure urgenti per non finire in recessione”

Anna Franchino

“Lo scenario di previsione sull’economia italiana appena presentato dal Centro Studi di Confindustria ci costringe ad abbandonare qualunque illusione di ripresa, richiedendo di procedere con l’adozione di misure strutturali importanti, adeguate ed urgenti. È quanto sostiene il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli all’indomani della presentazione delle analisi economiche di Viale dell’Astronomia illustrate dal presidente Bonomi.
Confindustria parla di una “recessione tecnica” con un calo, nella migliore delle ipotesi, di -0,2% e di -0,5% nei primi due trimestri a causa degli effetti negativi della guerra, per poi immaginare una previsione (rivista ancora in calo) della crescita del 2022 pari al +1,9%, sebbene – sottolineano gli industriali – “la durata della guerra resta una variabile cruciale”. “I numeri che escono dal rapporto del Centro Studi – continua Fortunato Amarelli – allarmano e rendono urgente una azione aggiuntiva rispetto a quanto fatto fino ad ora imponendo un tetto per il prezzo del gas. Perché le misure fin qui adottate dal Governo sul fronte del caro-energia non sono sufficienti ed appaiono di mero respiro temporale mentre i rincari di petrolio, gas e carbone, stanno facendo crescere, purtroppo, i costi per le imprese e ne stanno minando, in non pochi casi, la stessa sopravvivenza”. Per il numero uno degli industriali cosentini, questi rincari potrebbero avere un impatto negativo sull’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza perché gli investimenti previsti potrebbero risultare di difficile realizzazione ai prezzi attuali e nei tempi previsti. “Proprio di questo tema cruciale, cioè del PNRR legato alle opportunità e progettualità che potrebbero interessare la Calabria e la provincia di Cosenza in particolare – ha sottolineato Amarelli – abbiamo parlato nei giorni scorsi in occasione del primo Consiglio Direttivo itinerante di Confindustria Cosenza tenuto presso Alfagomma, una delle principali aziende del territorio”. Ospiti della multinazionale che ha importanti sedi a Mangone e Figline Vegliaturo, i vertici di Confindustria guidati da Amarelli, presenti tra gli altri il vicepresidente Giovan Battista Perciaccante ed il direttore Rosario Branda, e i dirigenti del gruppo Alfagomma Costabile Chirichella, Daniele Staffa e Luciano Luciani, si sono confrontati con i Sindaci Orazio Berardi e Fedele Adamo, con la neo presidente della Provincia Rosaria Succurro e gli Assessori regionali Gianluca Gallo e Fausto Orsomarso. Gli imprenditori hanno rimarcato il ruolo sociale ed economico svolto dal sistema delle imprese, tanto in termini di sviluppo dei territori quanto in termini occupazionali ed hanno chiesto ai rappresentanti di governo delle istituzioni politiche maggiore attenzione per il superamento di alcuni gap che limitano lo svolgimento delle attività, in primis lo snellimento della burocrazia. “Aziende come l’Alfagomma ci dimostrano che è possibile fare impresa in Calabria a livelli eccellenti ed in molteplici campi. L’attenzione alle competenze ed al capitale umano, il rigore e la serietà con le quali viene portata avanti l’attività risultano premianti. Se supportati e messi nelle condizioni di poter bene operare, potrebbero svilupparsi tante nuove attività perché non ci difetta la volontà e la capacità di fare. Ciò che abbiamo registrato in questa attività di ascolto sul campo, evidenziata negli interventi degli imprenditori presenti in rappresentanza delle realtà di tutti i territori della provincia ci induce ad essere positivi, a provare a fare sempre di più e meglio in un territorio che abbia consapevolezza del valore strategico delle imprese tanto dal punto di vista economico che sociale”. “Lo sviluppo della Calabria – ha detto ancora Fortunato Amarelli – non potrà che passare anche attraverso l’attrazione di investimenti esterni, come nel caso di Alfagomma. La nostra regione, più di altre, può candidarsi ad essere il luogo ideale per delocalizzazioni domestiche, grazie ad incentivi mirati, minor costo della vita e risorse umane competenti, unite a semplicità di gestione, lingua, legislazione e raggiungibilità che costituiscono un’importante vantaggio competitivo. Bisogna però prestare immediata attenzione alle zone industriali, che da abbandonate e degradate devono diventare luoghi puliti, organizzati ed infrastrutturati”. “Come sempre – ha concluso il presidente di Confindustria Cosenza – è il fattore tempo a determinare il successo di ogni iniziativa, gli esiti della nuova emergenza, che ha cause soprattutto internazionali, limiteranno fortemente gli scambi con l’estero ma tenderanno a riportare in Italia la produzione manifatturiera, occorre essere pronti a cogliere questa opportunità”.

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