Coronavirus, Unindustria: Rischiamo di perdere il 6% del Pil

Isabella Roccamo

“L’Italia è stata colpita al cuore ed a farne le spese sono la salute dei cittadini e l’economia. Con la diffusione del virus COVID-19 abbiamo registrato uno shock congiunto di offerta e di domanda: al progressivo e necessario blocco di molte attività economiche sul territorio nazionale, è seguito un crollo della domanda di beni e servizi, sia dall’interno che dall’estero”. A sottolinearlo è il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca che commenta i dati presentati dal Centro Studi di Confindustria, secondo cui, se la fase acuta dell’epidemia finisse a maggio, avremmo una “caduta cumulata dei primi due trimestri del 2020 del Pil del -10%, con una successiva risalita lenta ed una stima del -6% per fine anno”. “Come ha avuto modo di dichiarare il nostro presidente Boccia – aggiunge Mazzuca che di Confindustria è anche il presidente del Comitato per la Coesione Territoriale – solo i prossimi mesi ci diranno se in queste ipotesi c’è realismo o eccessivo ottimismo”.”Per la Calabria le previsioni sono decisamente peggiori. Stanno venendo al pettine i nodi strutturali, più volte evidenziati, ulteriormente ingarbugliati da uno stato di emergenza che sta mettendo tutti a dura prova. Alla crisi sanitaria, che sta facendo registrare l’azione eroica di chi sta combattendo sul campo e l’infinito dolore per chi non c’è più, fa il paio il peggioramento della situazione economica – sottolinea il presidente degli industriali calabresi – con implicazioni drammatiche. Che a farne maggiormente le spese sarebbero stati i territori in ritardo di sviluppo, con tassi di disoccupazione e di inattività alle stelle era purtroppo una previsione fin troppo facile. Proprio per queste ragioni occorre sostenere in maniera decisa, incisiva e tempestiva la gracile economia calabrese. Purtroppo, anche in un momento così grave, ci sono organismi, come le ASP provinciali, che con azioni amministrative del tutto incomprensibili rischiano di bloccare le attività delle imprese della sanità arrivando a non concedere la cessione di crediti certi liquidi ed esigibili, in relazione alle prestazioni già autorizzate e validate. Occorre un sovrappiù di senso di responsabilità. C’è bisogno di sostegno non di ostacoli”.Proprio in questa direzione, il presidente di Unindustria Calabria Mazzuca ed i colleghi delle sedi territoriali delle Associazioni degli Industriali di Catanzaro (Aldo Ferrara), Cosenza (Fortunato Amarelli), Crotone (Mario Spanò), Vibo Valentia (Rocco Colacchio), Reggio Calabria (Domenico Vecchio) e di Ance Calabria (Giovan Battista Perciaccante) hanno offerto alla Presidente della Regione Jole Santelli un documento contenente “misure urgenti per il sostegno del sistema produttivo regionale connesse all’emergenza Covid-19.”Oggi l’intervento più urgente per tenere in vita le imprese è quello di garantire un sostegno alla liquidità che deve essere pronta, a tasso zero e con tempi di restituzione medio lunghi. In questo momento, oltre alle tante ed utili misure adottate, occorre mettere in condizione tutte le imprese di poter pagare i propri lavoratori ed i fornitori. In caso contrario, lo scenario socio economico subirà effetti devastanti. L’altro elemento fondamentale – aggiunge Mazzuca – sarà garantire il flusso dei pagamenti per i crediti vantati dal sistema delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione, a partire da quelle che svolgono servizi essenziali per la collettività. Offrire sostegno alle imprese significa agire in positivo per garantire il lavoro di milioni di persone sostenendo le rispettive famiglie”.

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