Cosa ci riserverà nel prossimo futuro il Covid-19?

Red

L’Istituto Superiore di Salute insieme al Ministero della Sanità ha ipotizzato 4 scenari.

Nel primo caso, si verificherà una trasmissione del virus localizzata che interesserà i cosiddetti “focolai”. L’apertura e il prosieguo delle scuole, non causerà disagi importanti, giacché la situazione verrà tenuta sotto controlla e ben gestita dai sistemi sanitari.

La bassa incidenza degli Rt inferiori ad 1, avranno un impatto modesto sulla popolazione che affronterà l’autunno e l’inverno, senza registrare picchi considerevoli.

Nel secondo caso l’indice Rt sarà compreso fra 1 e 1,25; la trasmissibilità del virus sarà diffusa, ma gestibile da parte del sistema sanitario che riuscirà a garantire un corretto ed efficace sistema assistenziale per almeno 24 mesi.

Nel terzo caso, la diffusione dell’agente patogeno, sarà relativamente lento, ma potrebbe compromettere e sovraccaricare i sistemi assistenziali nel giro di 2-3 mesi. L’indice Rt si aggirerà fra 1,25 e 1,5. Se però la diffusione dovesse riguardare solo i giovani di età compresa fra i 20 e i 30 anni, si riuscirebbe a proteggere le categorie più fragili.

Nel quarto caso, si suppone una situazione di criticità elevata e non controllata, che porterebbe ad un rapido sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi.

I valori Rt significativamente maggiori di 1,5 avrebbero una diffusione temporale di circa un mese/un mese e mezzo, a meno che il contagio non si diffonda prevalentemente fra i più giovani, riuscendo così a preservare i gruppi sociali più deboli.

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