Cosenza, la vertenza Coop Service approda in Commissione sanità

Anna Franchino

La vertenza della Società Cooperativa “Coop Service” che si occupa in Ospedale dei servizi di pulizia e garantisce la mobilità dei degenti all’interno dei reparti, è stata al centro della seduta della Commissione sanità di Palazzo dei Bruzi, presieduta dalla consigliera comunale Maria Teresa De Marco, molto attiva in questa fase emergenziale caratterizzata dall’aumento in tutta la Regione e, in particolare, nella città di Cosenza e in provincia, dei contagi da Covid-19. A sollecitare la discussione in commissione sanità della vicenda dei lavoratori della Coop Service è stato anzitutto il consigliere comunale Piercarlo Chiappetta che ha spiegato, dopo l’intervento introduttivo della Presidente De Marco, le ragioni che stanno alla base delle rivendicazioni degli stessi lavoratori, una delegazione dei quali era presente all’incontro. Chiappetta ha evidenziato con forza la condizione nella quale sono costretti ad operare : “i dipendenti della società cooperativa sono oggi demansionati – ha detto – perché, pur essendo provvisti dei requisiti professionali di operatori socio-sanitari (OSS) sono stati adibiti a mansioni diverse ed inferiori ed oggi si vedono scavalcati, nelle assunzioni che l’Ospedale si appresta a perfezionare,  da colleghi Oss che vengono pescati in una graduatoria del vibonese”. Piercarlo Chiappetta ha messo in luce anche la denuncia di una delle dipendenti di “Coop Service”, Francesca Domma, che è anche rappresentante sindacale, che ha lamentato “la mancanza di adeguati dispositivi di protezione individuale per i lavoratori della cooperativa che non vengono neanche sottoposti ai tamponi”. “Questa notizia – ha sottolineato Chiappetta – mi ha fatto inorridire. L’Ospedale di Cosenza è divenuto tutto Covid e va detto che il servizio dei lavoratori della Coop Service non si limita soltanto al trasporto dei degenti utilizzando le barelle, ma, all’occorrenza, vengono impiegati, anche per la loro professionalità di Oss, nell’assistenza agli stessi ammalati. L’Ospedale, che è un importante presidio e punto di riferimento per la città, non può di fatto diventare, in assenza di queste precauzioni per coloro che a diverso titolo vi lavorano, un vero e proprio diffusore di virus ed un focolaio forte per tutta la città”. Di qui l’invito di Chiappetta a sollecitare il commissario straordinario Panizzoli a provvedere senza indugi. “Noi – ha aggiunto – dobbiamo ringraziare gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri che stanno fronteggiando il virus e tutti coloro che lavorano nell’ospedale, ma occorre proteggere anche le altre figure che lavorano all’interno delle strutture e che, venendo a contatto con degenti positivi, possono essere contagiati dal virus.  Queste figure sono altrettanto esposte, come le altre, perché sono loro che provvedono alle pulizie dei locali e ad accompagnare i degenti con le barelle. Il Comune di Cosenza, come tutti i comuni – ha aggiunto Chiappetta – non ha competenze specifiche in campo sanitario. Occorre, però, sottolineare che laddove vi è un rischio di incolumità pubblica, il Sindaco, come massima autorità sanitaria sul territorio, può intervenire con il suo potere di ordinanza, così come è avvenuto in diverse occasioni, quando si è trattato di rispondere allo stato di emergenza causato dal sovraffollamento del pronto soccorso e, nei giorni scorsi, quando ha richiesto di far realizzare un ospedale da campo e di reclutare nuovo personale sanitario”. Nel corso della seduta di commissione sono intervenuti anche il rappresentante sindacale Antonio Verrino e, a nome dei lavoratori, la dipendente e sindacalista  di Coop Service Francesca Domma. Verrino ha spiegato di aver sollecitato più volte l’invio ai dipendenti delle mascherine FFP2, “ma, in una specie di  accordo, è stato previsto che le mascherine debbano essere fornite soltanto al personale che attraversa i percorsi Covid e non a tutto il personale, in contraddizione con quanto risulta e cioè che tutto l’Ospedale di Cosenza è interessato dall’emergenza covid. Il personale della cooperativa – ha aggiunto inoltre Verrino – è quello che entra ed esce in continuazione da tutte le stanze, perché si occupa della pulizia e della mobilità interna dei degenti. Il commissario – ha precisato ancora il sindacalista – non ha fatto niente e non si è neanche presentato agli incontri con la Coop Service”. Verrino ha inoltre denunciato la spoliazione di mansioni subita dai lavoratori “che hanno visto depauperato il loro monte ore a 4 ore giornaliere contro le 6 di prima, con una riduzione del salario del 30%. Con il paradosso – ha osservato Verrino –  che le 6 ore di prima continuano a svolgerle anche adesso come OSS, perché c’è bisogno del loro apporto. Una vera anomalia – ha aggiunto. Subito dopo Verrino, il consigliere comunale Massimiliano Battaglia che è anche medico ospedaliero ha ricordato che, in tempi non sospetti, aveva invitato in commissione una rappresentante della Coop Service, ma per due volte la commissione andò deserta perché allora non c’erano ancora questi problemi. Battaglia ha ritenuto più che giuste le rivendicazioni sui dispositivi di protezione individuale, “tenendo presente – ha aggiunto – che ai medici le FFP2 sono state consegnate non da molto tempo”. Sulla riduzione del monte ore dei lavoratori della Cooperativa, Battaglia ha parlato di “un accordo nobilissimo da parte dei lavoratori di Coopservice per evitare che una parte di loro fosse licenziata”. A chiarire questo ed altri aspetti è intervenuta la dipendente Francesca Domma che ha precisato come “purtroppo si è dovuti arrivare ad un accordo tra noi colleghi ed abbiamo dovuto rimetterci sul monte ore per riassumere quelli che di noi erano stati già licenziati. Noi siamo personale qualificato e pienamente collaborante con l’Azienda. Non si capisce perché non si debba riqualificare noi, anziché reclutare  altro personale in altre province della Calabria”. Francesca Domma ha evidenziato, inoltre, l’assenza di percorsi Covid in Ospedale, “quando sappiamo bene – ha detto – che in ogni reparto, purtroppo, ci sono positivi. La nostra salute è un diritto. Abbiamo pari diritti dei medici e di tutti gli operatori sanitari. Non è possibile avere le giuste tutele solo quando attraversiamo i percorsi covid. Questa è una diatriba che va avanti da troppo tempo, tra Coopservice e Azienda ospedaliera, e noi siamo carne da macello. In questa emergenza si deve azzerare tutto”. La commissione è stata conclusa dall’intervento del consigliere Giovanni Cipparrone. “Da più tempo – ha detto Cipparrone – abbiamo fatto emergere ciò che la pandemia sta mostrando a tutti nella nostra città. Ho denunciato altre volte l’assenza della parte pubblica che non ha capacità organizzative tali da garantire realmente la tutela del diritto alla salute dei cittadini. E’ vergognoso che operatori sanitari che lavorano nell’ospedale di Cosenza non vengano sottoposti ai tamponi e non siano dotati di dispositivi anti covid! E’ questa una questione che dovrebbe essere di competenza del responsabile della sicurezza. Grazie al Sindaco Mario Occhiuto – ha concluso- stiamo cercando di liberare il pronto soccorso allestendo un ospedale da campo militare in grado di sopperire alle mancanze di chi, nei mesi estivi, non ha saputo organizzare la gestione dell’emergenza della seconda ondata”. La Presidente della commissione sanità Maria Teresa De Marco ha preannunciato, al termine dei lavori, che, in assenza di risposte sulla vertenza Coop Service, l’organismo consiliare procederà alla convocazione del commissario straordinario Panizzoli e del direttore sanitario.

 

 

 

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