“Ci lasciano allibiti le indecenti affermazioni del consigliere Costanzo, delegato al patrimonio, riguardo ai
contenuti del post con cui il Senatore Occhiuto ha inteso sensibilizzare, con spirito costruttivo, l’attuale
Amministrazione ad un’azione di salvaguardia e valorizzazione di una risorsa importante come il Planetario di
Cosenza.”
E’ quanto affermano in una nota , i consiglieri comunali di opposizione Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto,
Lucanto, Ruffolo, Spadafora e Spataro
“In qualità di consiglieri di opposizione – aggiungono- attendiamo da diversi mesi che lo stesso Costanzo venga a riferire della
propria attività nella Commissione competente, avendo in passato egli stesso affermato pubblicamente e
perentoriamente che entro la scorsa estate ci sarebbero stati sviluppi nel recupero e rifunzionalizzazione della
struttura ormai abbandonata dall’attuale Amministrazione nel degrado più totale.”
“Evidentemente – sottolineano- il Consigliere Costanzo, che nulla ha prodotto fino ad oggi di buono nell’esercizio della propria
delega, piuttosto che riferire nelle sedi istituzionali, dove potrebbe solo dare evidenza del proprio
immobilismo, della propria inerzia e della propria incapacità amministrativa, preferisce agire con delle sortite
irriguardose, limitando i propri sforzi a vergare ignobili comunicati concepiti nelle chiuse stanze di palazzo dei
Bruzi. Conoscendo la storia del Planetario, per aver concretamente contribuito alla sua realizzazione, ricordiamo al
consigliere Costanzo che la lente della Zeiss, al momento del primo insediamento dell’allora Sindaco Occhiuto,
risultava già pagata da chi lo aveva preceduto, pur non essendo stata ancora realizzata la struttura: circostanza
che indusse lo stesso Occhiuto a diffidare la Zeiss minacciando una denuncia.”
“La risorsa del Planetario- concludono- ereditata dall’attuale Amministrazione perfettamente funzionante, è stata trascurata
anche nella vigilanza, posto che sono stati perpetrati ben due atti vandalici, con notevoli danni, a causa
dell’inefficienza del sistema di allarme e anti-intrusione, del quale si è trascurato finanche di caricare le
batterie. Inoltre, le potenzialità di reddito della struttura stessa, la rendono appetibile per molti privati,
consapevoli che potrebbero ammortizzare nel breve periodo anche i costi del riefficientamento energetico,
resosi necessario per l’incremento dei costi dell’energia (costi imprevisti e imprevedibili all’epoca di
realizzazione dell’opera).”
“Le soluzioni – affermano infine- per il recupero e la valorizzazione di questa evolutiva, lungimirante
risorsa culturale ci sono, eccome. Mancano, evidentemente, capacità e volontà di perseguire strade virtuose,
atteso che, a più di tre anni dall’insediamento, il Sindaco e Giunta comunale, nonostante i proclami e le
dichiarazioni d’intenti, nulla hanno prodotto in tale direzione.”