Covid, in aumento le reinfezioni

Gianluca Pasqua

A volte ritorna… e di questi tempi capita spesso. Il Covid non dà certezza di immunità neanche a chi è stato contagiato una o due volte e  nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati in Italia risulta pari a 4,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente in cui la percentuale era pari a 4,1%.

Lo evidenzia il report esteso dell’Istituto superiore di sanità, che integra il monitoraggio settimanale.

L’analisi a partire dal 6 dicembre scorso (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio di reinfezione.

L’aumento del rischio di reinfezione colpisce in particolare, rileva l’Iss nel suo rapporto esteso, i soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 4 mesi rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni. Aumento del rischio di reinfezione anche nella popolazione femminile rispetto a quella maschile e nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni. Un altro dato emerso dalle ultime analisi è che nessuna delle mutazioni della variante Omicron è risultata più trasmissibile o maggiormente in grado di dare malattia severa”. In totale, dal 24 agosto 2021 al 13 aprile 2022 sono stati segnalati 338.967 casi di reinfezione da Covid-19.

 

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