Covid19, necessario sequenziare il virus in Calabria

Gianluca Pasqua

L’arrivo della variante inglese in Calabria, ampiamente prevedibile purtroppo, ci fa tornare indietro nel tempo di 12 mesi. Quando nella prima fase della pandemia era necessario inviare i tamponi molecolari allo Spallanzani di Roma per la validazione. Un passaggio obbligato che dilatava i tempi di attesa e rallentava le attività di contact tracing. A distanza di dodici mesi, per scoprire se la positività di un soggetto testato in Calabria è ascrivibile al Covid19 classico o ad una variante, è necessario trasferire il tampone a Roma. Eppure i laboratori disponibili e attrezzati per sequenziare il genoma del virus ci sono, ma devono essere autorizzati e finanziati. La Regione ha individuato il laboratorio di Microbiologia dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, serviranno però 10 o 15 giorni perché diventi operativo. Si propone di contribuire al controllo epidemiologico molecolare del virus anche l’unità di genetica medica del Gom di Reggio Calabria, le strumentazioni sono già disponibili per effettuare alcune sequenze, per ampliare il raggio di azione servirebbe un’implementazione delle dotazioni robotiche.

In teoria anche l’Unical sarebbe in grado di entrare in gioco in questa attività, indispensabile per tenere sotto controllo l’evoluzione di un virus che tenta di sfuggire alle armi messe in campo dalla ricerca e rischia di vincere la sfida contro un esercito lento e disorganizzato.

I casi accertati di Longobardi, quello individuato a Cosenza, ancora da accertare, e i sospetti sulla velocità del contagio avvenuto tra i bimbi, i docenti e i familiari nell’ambito del cluster scoppiato nella scuola paritaria primaria cosentina, impongono un’accelerazione nel sistema di controllo epidemiologico sul territorio regionale.

Intanto emergono altre situazioni delicate nel cosentino, domani mattina sarà effettuato uno screening su ospiti e operatori della Casa di San Francesco dove sarebbe risultata positiva una mediatrice culturale. Sospensione dell’attività didattica fino al 18 febbraio per una classe della scuola primaria Falcone di Cosenza per la positività di un bambino. Controlli anche sul personale di due filiali di Rende,  di un istituto bancario, oggi chiuse per sanificazione.

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