“Leggiamo con preoccupazione dalla stampa delle gravissime difficoltà finanziarie di molti enti locali di tutta la regione e del cosentino in particolare. Se da un lato preoccupano l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa di questi enti, dall’altra deve far riflettere l’assetto generale degli organi periferici dello Stato che continuano a subire tagli continui da parte del governo centrale, con conseguenti ricadute negative per i territori e per i conti degli stessi enti costretti a ricorrere ad una maggiore imposizione diretta su tutti i cittadini già pesantemente vessati”.
Lo dichiarano i Presidenti di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca e di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli che, in una nota congiunta, esprimono forte preoccupazione per gli effetti drammatici che potrebbero prodursi a cascata tanto per il sistema economico che per la tenuta degli asseti sociali locali.
“Riceviamo indicazioni circostanziate e continue da parte di numerose imprese che vantano crediti dalle pubbliche amministrazioni da tempi particolarmente lunghi e che perciò rischiano di dover chiudere l’attività e licenziare il proprio personale dipendente. Queste stesse imprese – aggiungono i presidenti Mazzuca ed Amarelli – non solo corrono il rischio concreto di non vedere più soddisfatte le proprie spettanze, ma vedono aumentare in maniera esponenziale le difficoltà di accesso al credito. Le banche, infatti, tendono a non aprirsi all’interlocuzione con imprese in possesso di crediti, ancorché certi ed esigibili, verso i comuni e gli enti pubblici in generale”.
“Per questo chiediamo al Governo- conclude la nota- con il supporto dei Prefetti e di rappresentanti istituzionali sui territori, l’istituzione di un task force per immaginare opportuni interventi specifici, in grado di scongiurare prevedibili effetti negativi sulla già gracile economia regionale”.
Enti locali senza risorse, imprese a rischio
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