“Nonostante le richieste delle Associazioni dei consumatori ad oggi, non vi sarà alcuna proroga per la permanenza nel mercato tutelato per gli utenti di luce e gas non vulnerabili. Dal 1 gennaio infatti, i clienti non vulnerabili con contratti di fornitura del gas dovranno lasciare il mercato tutelato e scegliere un fornitore sul mercato libero o attendere di entrare nel Servizio a Tutele Graduali (STG) con l’assegnazione in automatico ad un fornitore che applicherà le condizioni di prezzo sulla base delle aste con cui verranno individuati i gestori delle 26 aree territoriali in cui è stato suddiviso il territorio nazionale. Per l’energia elettrica, gli utenti non vulnerabili che si trovano nel mercato tutelato, avranno tempo sino al 1 aprile e sino a quella data verranno applicati sui consumi i prezzi definiti trimestralmente da Arera”. Una disamina della Federconsumatori Calabria che punta i riflettori sui dubbi e la disinformazione di molti. Gli ultra 75enni, insieme ad altri soggetti definiti vulnerabili, resteranno automaticamente nel mercato tutelato.
L’analisi delle offerte di 8 aziende
Il passaggio al mercato libero, per gli utenti non vulnerabili di utenze domestiche, non sarà però indolore. “L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha analizzato le offerte a novembre 2023 di 8 aziende fornitrici di gas che operano a livello nazionale e, confrontando i costi complessivi annui per un consumo medio di 1.400 metri cubi di gas (i prezzi indicati in tabella comprendono il costo della materia prima, quello di trasporto e di gestione del contatore, gli oneri di sistema e la quota fissa annua) è emerso che, mediamente, i contratti a prezzo fisso risultano più cari del +48,5% con un picco sino 187% rispetto ai prezzi del mercato tutelato”.
“Le offerte a prezzo variabile del mercato libero invece, superano mediamente del +10,75%, con picchi sino al +24%, i prezzi del mercato tutelato. In un solo caso si ha un’offerta più conveniente, ma di pochi centesimi. Facendo invece il confronto tra offerte nel mercato libero a prezzo fisso e le offerte a prezzo variabile, si registra un costo mediamente maggiore delle offerte a prezzo variabile del +37%”.
Stando a Federconsumatori Calabria, ciò evidenzia quanto “il mercato libero, nel suo insieme, non sia ancora riuscito a
contraddistinguersi per la reale competitività e trasparenza a vantaggio dei consumatori che, giustamente, faticano a fidarsi e a destreggiarsi fra le tante offerte che alla lunga si trasformano in vessazioni contrattuali.
Il commento della presidente Mimma Iannello
“Abbiamo contezza che il passaggio obbligato al mercato libero per i soggetti non vulnerabili porta in sé rischi e costi maggiori per le famiglie. Sono pochi i casi in cui si hanno vere convenienze nel mercato libero. I dati del nostro Osservatorio nazionale che comparano i prezzi del gas tra mercato libero e mercato tutelato evidenziano i maggiori costi per la fornitura del gas. La corsa al cliente già attivata da mesi tramite estenuanti telefonate di call center, la dice lunga sulla concorrenza
aggressiva a cui sono e continueranno ad essere sottoposti i consumatori”.
Urge una campagna di informazione e di sensibilizzazione. Per questo, “Federconsumatori, insieme alle principali Associazioni dei consumatori, nei giorni scorsi ha chiesto “al ministro competente un incontro affinché vengano adottate le opportune tutele per i cittadini, per una seria campagna informativa, per disporre un albo dei venditori che certifichi il loro operare nella correttezza, trasparenza e sostenibilità ambientale ed economica, per ampliare la platea dei soggetti vulnerabili. Non meno, Federconsumatori è impegnata su una riforma strutturale che alleggerisca le bollette dai costi di oneri di sistema, da peso della tassazione e delle speculazioni finanziarie che fanno lievitare il prezzo della materia prima ed il costo finale che pagano i consumatori”.
“Lasciare oggi i cittadini in balia della disinformazione è davvero imprudenza sociale. Ancor più se si pensa che le aste che dovranno designare le società energetiche che forniranno le 26 aree territoriali rischiano di non essere espletate nei tempi corrispondenti al termine del mercato tutelato e che, sul piano delle pratiche scorrette 6 importanti società nazionali sono state multate per 15 milioni di euro dall’Antitrust per pratiche scorrette verso i consumatori”, chiude Iannello.