Gioco d’azzardo on line: in Calabria dati da capogiro terreno fertile anche per criminalità

Redazione

Dapprima una piccola cifra, con la speranza di una vincita importante per risollevare le sorti economiche e mettere da parte ogni problema. Un escamotage per porre fine alle difficoltà, affidandosi alla Dea Bendata per una vincita in un colpo solo. Questioni di click, incrociando le dita davanti lo schermo del device. Poi, il gioco nella maggior parte dei casi si trasforma in un vortice, in cui sono ingurgitati gli stipendi e i sacrifici di una vita. Un abisso che si consuma nelle piazze virtuali, con tanti giovani che, grazie alla facilità di accedere ai siti di giochi online e all’insidie delle promozioni pubblicitarie, trasformano la loro vita in un inferno. Ad attirare maggiormente il poker e le scommesse sportive online: specchietto per le allodole di adulti e di giovanissimi. E se le giocate sull’etere superano di gran lunga quelle fisiche, quest’ultime resistono. Il valore complessivo di entrambe ha assunto una portata enorme, oltrepassando del 7% il Pil nazionale, un valore che purtroppo ha assunto le dimensioni del pre-Covid.

È la fotografia scattata dalla ricerca nazionale di Federconsumatori e Fondazione ISSCON, dal titolo emblematico: “Il libro nero dell’azzardo: mafie, dipendenze, giovani”, che anticipa i dati 2022 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), rielaborandoli per incidenza regionale.

In Italia, si stimano 3, 8 milioni di giocatori attivi, circa 30 milioni in Europa e Gran Bretagna. Un popolo di giocatori vittima in molti casi di dipendenza patologica. Calabria, Campania e Sicilia risultano fra le regioni a più alta concentrazione di raccolta del gioco d’azzardo online nonostante il gap digitale che contraddistingue il Mezzogiorno. Sarebbero però 18,4 milioni le persone che in Italia giocano d’azzardo almeno una volta l’anno; una quota pari al 36% della popolazione maggiorenne, un milione e mezzo di questi giocatori avrebbe un “profilo problematico”. Per dimensione della raccolta, nonostante il numero di abitanti ed il PIL pro capite, la Calabria è al 10° posto.

In Italia valore del gioco online ammonta a 73,09 mld di euro con un gettito per l’erario di 0,996 mld di euro

Nel 2022 il valore delle giocate regionali pro capite ammonta a 1.241,93 euro contro 1.138,04 euro del 2021 e 610,13 euro del 2019, anno pre-pandemia. Molto diversificato è il valore delle giocate per tipologia di gioco. In Calabria, nel 2022 si è registrato un valore di raccolta complessivo di giocate per 3.247,14 milioni di euro, 3.056,59 milioni di vincite e 190,54 milioni di spese (perdite). Nello stesso anno, il valore regionale della raccolta pro capite è di 1.764,00 euro contro la media nazionale di 1.242,00 euro, del Mezzogiorno e Isole di 1.710,00 euro, del Centro di 1.206 euro e del Nord di 884,00 euro. Per dimensione della raccolta, la Calabria occupa la decima posizione (3.247,14 ml), dopo (10.482,37 milioni), Lombardia (9.253,27 ml), Sicilia (8.672,75 ml), Lazio (8.061,11 ml), Puglia (6.149,84 ml), Piemonte (4.313,09 ml), Emilia Romagna (3.996,58 ml), Toscana (3.447,03 ml). I dati evidenziano quanto le regioni del Sud rappresentino il fulcro della raccolta.

Seguono: Abruzzo (2.005,40 ml), Sardegna (1.975,23 ml), Marche (1.811,04 ml), Liguria (1.751,36 ml), Friuli Venezia Giulia (893,36 ml), Basilicata (859,02 ml), Umbria (781,65 ml), Trentino A.A. (696,59 ml), Molise (475,27 ml), Valle d’Aosta (127,55 ml).

Giocate pro-capite: province calabresi sul podio del gioco d’azzardo online

Diversamente, in termini di raccolta (giocate) pro capite, rispetto alla popolazione tra i 18-75 anni a base dei dati di indagine, le Province calabresi si collocano ai vertici della classifica del gioco d’azzardo online:

Vibo Valentia è 4° per raccolta fra le 102 Province ed alla 56° posizione per raccolta pro capite (2.634,41 euro);

Reggio Calabria è 6° per raccolta fra le Province e 58° per raccolta pro capite (2.604,77 euro);

Crotone è 11° per raccolta fra le province e 63° per raccolta pro capite (2.507,85 euro);

Catanzaro è 18° per raccolta fra le province e 70° per raccolta pro-capite (2.345,20 euro);

Cosenza è 21° per raccolta fra le province e 73° per raccolta pro capite (2.253,02 euro).

Ancora più alta è la posizione occupata fra le 107 città capoluogo di Provincia dopo la prima Città che è Benevento (3.393,06 euro di raccolta pro capite):

2° Crotone (3.233,82 euro), 3° Reggio Calabria (3.228,09 euro), 8° Catanzaro (2.864,31 euro), 21° Vibo Valentia (2.474,11 euro), 37° Cosenza (1.868,61 euro).

Le mafie e il business del gioco d’azzardo, legale ed illegale

La somma del gioco d’azzardo, legale e illegale, fisico e online, è stimata a 169 miliardi di euro, di cui 136 miliardi di euro di gioco d’azzardo legale e 33 miliardi di euro di gioco illegale. “Le inchieste, i controlli, i sequestri di beni, evidenziano quanto il gioco d’azzardo rappresenti per le mafie, per la ’ndrangheta, uno straordinario ambito di attività, di interessi e di guadagni nel quale il bilancio rischi-benefici risulta vantaggiosissimo, l’accertamento delle condotte illegali è particolarmente complesso e le conseguenze giudiziarie risultano più contenute in ragione di un sistema sanzionatorio che prevede l’applicazione di pene non elevate. In questo contesto, le mafie tengono insieme gioco legale e illegale, fisico e online, facendo sistema fra loro, accrescendo la loro penetrazione nella rete del gioco, i propri canali di profitto ed il potere sul territorio”, è riportato nella ricerca nazionale di Federconsumatori.

Cresce l’interesse delle mafie per il gioco online. La maggiore concentrazione dei fatti delittuosi accertati in materia di gioco d’azzardo da remoto emerge nei territori ad alta concentrazione mafiosa. “Un interesse che si è andato a sommare alle attività malavitose svolte nel settore degli apparecchi da intrattenimento, le cosiddette “macchinette” (Awp e Vlt), con un impulso accresciuto dalla diffusione delle strumentazioni evolute come i Totem: apparecchiature che consentono di giocare sulle piattaforme di gioco online”. Tra le tipologie di illecito maggiormente riscontrate sulla rete fisica si rilevano manomissioni agli apparecchi da gioco con vincita in denaro relative alle schede di gioco, ai contatori fiscali e alla trasmissione dei dati di raccolta, unitamente all’installazione di Totem che permettono di giocare online su siti esteri non autorizzati dalla normativa italiana.

L’attività criminale si è attuata anche acquisendo e intestando a prestanome sale destinate al gioco, oppure inserendo uno o più sodali all’interno delle compagini delle singole società di gestione del luogo, quali “preposti” o con altri compiti di rappresentanza, sia per percepire rapidamente guadagni consistenti (soprattutto se le regole vengono alterate per azzerare le già scarse possibilità di vincita dei giocatori o per abbattere l’entità dei prelievi erariali), sia per riciclare capitali illecitamente acquisiti.

La presidente Federconsumatori Calabria, Mimma Iannello: “Studiare dati per orientare giuste misure”

“Lo Studio nazionale di Federconsumatori da cui abbiamo elaborato il quadro del gioco nella nostra regione, presenta dati di riflessione importanti sulla portata di un fenomeno in progressiva espansione. Deve crescere l’impegno a contrastare ogni fenomeno distorsivo, patologico ed illegale del gioco d’azzardo e rafforzare gli anticorpi culturali, sociali, sanitari ed istituzionali per fronteggiare il fenomeno dentro cui si incuneano prepotentemente gli interessi delle mafie. Per la loro dimensione ed il loro impatto sociale, i dati regionali sul gioco vanno indagati e studiati per orientare contro le giuste misure“.

Purtroppo, continua Iannello, le famiglie distrutte dalla dipendenza patologica del gioco sono sempre di più: spesso in mano all’usura o comunque vittime di una spirale di gioco-debiti a cui in molti casi è difficile trovare soluzione. “Nel 2018 Iannello – la Calabria si è dotata di una legge avanzata (L.R. 9/2018 e s.m.), che affrontava anche il fenomeno del gioco d’azzardo e impegnava le istituzioni, la Regione ed i Comuni, a costruire le più opportune risposte. Negli ultimi tempi si è fatto di tutto per depotenziarla e per liberalizzare il settore. Solo il protagonismo della rete regionale contro il gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco, di cui fa parte Federconsumatori e tante altre Associazioni regionali che operano nel sociale, ha limitato i danni di una manomissione del testo originario della legge. Riteniamo inoltre un grave limite politico – continua – non avere dato seguito alla prima giornata regionale No Slot Day tenuta nel 2019. Per la portata del fenomeno del gioco d’azzardo, occorre affermare lo spirito originario della legge e darne la piena attuazione”.

“Purtroppo, la lobby del gioco d’azzardo è attiva e potente ovunque, al punto da aver ottenuto dal Parlamento, nel 2019, il divieto di diffusione dei dati al dettaglio del gioco d’azzardo. Serve per questo giungere ad una legge quadro nazionale per regolamentare adeguatamente il settore, per limitare la capacità di marketing, di rilascio di licenze e concessioni, per accrescere la vigilanza delle reti del gioco, per garantire piena trasparenza sulla filiera, sull’identità dei giocatori, per assicurare l’inaccessibilità al gioco dei giovani, per monitorare e contrastare il fenomeno in ogni dimensione e componente, a partire da quella culturale. Inoltre, anche alla luce dei recenti scandali sulle scommesse nel calcio, occorre impedire che, soprattutto i campioni dello sport, possano prestarsi a campagne pubblicitarie sul gioco d’azzardo per l’alto rischio di essere emulati fra giovani e meno giovani”, chiude Iannello.

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