I Carabinieri della Compagnia di Rogliano e delle Stazioni dipendenti hanno deciso di dedicare una intera giornata alla comunità: presso il Centro Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Annunziata – Mariano Santo – Santa Barbara di Cosenza, decine di Militari, alcuni dei quali accompagnati da loro famigliari, hanno deciso di donare il plasma per aiutare chi sta ancora combattendo la propria battaglia contro il covid-19.
Un giornata diversa quella trascorsa oggi presso la maggiore struttura sanitaria della Provincia nell’ambito della raccolta di sangue e plasma, fortemente rievocativa non solo perché tradizionalmente associata alla ricorrenza religiosa dell’Immacolata Concezione e prodromica alle festività natalizie, ormai davvero prossime, ma per il gesto concreto che molti Militari dell’Arma hanno deciso di compiere proprio oggi.
Era il mese di marzo quando alcuni Militari in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Rogliano sono risultati positivi al covid – 19. Prima uno, poi un altro, quindi altri ancora, fino a raggiungere il numero definitivo di 11 Carabinieri positivi all’infezione: 2 di loro sarebbero stati poi ospedalizzati e uno di questi addirittura per mesi. In quei giorni particolarmente difficili, in cui per il Comune cuore pulsante della Valle del Savuto era stata indetta la zona rossa, molti Militari, sia malati che non, hanno ricevuto tanti segnali di solidarietà dalla loro comunità, o anche, più semplicemente, da molte persone che, essendo abituate a scorgere quel viso ormai quasi noto sulle autovetture impegnate di pattuglia, hanno sentito nel loro intimo il bisogno di palesare il proprio senso di solidarietà a chi in quel momento stesse soffrendo.
Oggi i Militari hanno inteso compiere un altro gesto di grande concretezza ed altruismo: tanti Carabinieri fra coloro che alcuni mesi fa sono risultati positivi al covid – 19 hanno deciso di mettere insieme le loro energie e recarsi tutti insieme a donare fisicamente quella parte di sé che tanto preziosa si sta dimostrando negli ospedali, dove la lotta all’infezione si combatte in prima linea: il plasma iperimmune, cioè con un’elevata concentrazione di anticorpi che, se somministrato alle giuste quantità, può aiutare concretamente chi oggi è malato a trovare una via d’uscita ed a guarire dalla malattia. Nell’occasione, atteso che non solo il virus, ma anche le buone azioni possono essere contagiose, anche alcuni familiari dei Carabinieri, pure questi già stati affetti dal covid – 19, hanno deciso di unirsi all’iniziativa e dare il loro contributo. Nella giornata odierna, è stata donata anche una considerevole quantità di sangue, anch’esso divenuto ormai “merce rara”, per le sempre crescenti esigenze degli ospedali.
Tutto questo per rispondere alla necessità, non solo istituzionale, di attenuare quel senso di solitudine e lontananza dagli affetti che la pandemia sta portando con sé e che si sentirà ancora più acuto in un momento tradizionalmente dedicato al riavvicinamento familiare, come appunto quello natalizio. Un esempio ed un appello, quello a donare il sangue ed il plasma, per chi è guarito dal covid – 19, che non può essere più ignorato.