In calo vaccini a giovani perchè molti in quarantena

Anna Franchino

“La settimana dal 17 al 23 gennaio ha visto un numero totale di somministrazioni un poco sotto i 4 milioni. La settimana precedente sono stati superati i 4milioni e mezzo. Il dato rilevante è che sono calati in maniera importante, di circa 90mila unità, le vaccinazioni nelle fasce pediatriche. È dovuto al fatto che nel momento in cui vanno in quarantena bambini, ragazzi e ragazze non possono andare a vaccinarsi”. Così il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. “Abbiamo chiesto di far fronte a questo problema. I bambini – ha sottolineato – non devono perdere l’appuntamento con il vaccino”. In Italia, dal 13 al 20 gennaio, ovvero in poco più di una settimana, 1.662 pazienti con Covid-19 hanno ricevuto una prescrizione di molnupiravir, la cosiddetta ‘pillola anti-Covid’ di Merck-MSD. E’ quanto emerge dai risultati del primo monitoraggio pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sull’utilizzo degli antivirali per il Covid-19. Mentre 101 sono stati, al 19 gennaio, i pazienti che hanno ricevuto remdesivir, l’antivirale per via endovenosa di Gilead, come il primo, indicato per pazienti con Covid lieve-moderato e di recente insorgenza, ma con altre malattie che rappresentino fattori di rischio per la forma grave. La determinazione Aifa relativa alle modalità di utilizzo in fase precoce degli antivirali molnupiravir e remdesivir è stata pubblicata il 29 dicembre 2021 sulla Gazzetta Ufficiale ed è efficace dal 30 dicembre, giorno dal quale è partito formalmente il monitoraggio. Di fatto però, la distribuzione è stata avviata il 4 gennaio da parte della struttura commissariale, successivamente sono iniziate le prescrizioni e l’inserimento dei pazienti nei registri. Per quanto riguarda Lagevrio (molnupiravir) di Merck-MSD, ovvero il primo antivirale orale disponibile e specifico contro il Sars-Cov-2, il monitoraggio, relativo al periodo 13-19 gennaio riporta che sono avviati i trattamenti per 1.492 pazienti in Italia (il dato ne riporta 170 in meno rispetto a 1.662 aggiornati al 20 gennaio). Ampie le differenze regionali: 219 sono i trattamenti avviati nel Lazio, 207 in Liguria, 203 in Piemonte, 186 in Veneto, 161 in Toscana e 114 in Lombardia. Le altre regioni sono sotto i 100 mentre in Calabria e Basilicata non ne risulta nessuno. Veklury (remdesivir) di Gilead è un antivirale somministrato per via endovenosa, sviluppato inizialmente per il virus Ebola e che si è dimostrato efficace contro il coronavirus. Il monitoraggio dei trattamenti avviati per i pazienti non ospedalizzati in questo caso copre il periodo dal 12 al 18 gennaio e ne conta 901, di cui 244 in Emilia Romagna, 239 in Lombardia e 106 in Toscana; le altre regioni sono sotto i 100 mentre non ne risultano partiti in Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna, Valle d’Aosta e nelle Province autonome di Trento e Bolzano. Remdesivir era stato inizialmente autorizzato in Italia, a ottobre 2020, per i pazienti Covid-19 ospedalizzati: i trattati in base a questa indicazione sono stati finora 79.265, di cui 12.089 in Lombardia, 11.206 nel Lazio e 6.072 in Veneto.

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