“Nel rivolgere il nostro plauso alla magistratura ed alle forze dell’ordine esprimiamo la nostra più profonda indignazione nei confronti di coloro che saranno riconosciuti colpevoli di reati così gravi perpetrati contro l’ambiente e la salute pubblica”. Lo afferma Anna Parretta presidente di Legambiente Calabria in merito all’operazione “Archimede”, coordinata dalla Procura di Paola guidata da Pierpaolo Bruni ed eseguita dai carabinieri della Compagnia di Scalea condotta dal capitano Andrea Massari. “Legambiente – prosegue – denuncia da sempre anche attraverso i propri dossier annuali, come il Rapporto Ecomafia e Mare monstrum ed attraverso la presentazione di studi specifici, casi di inquinamento legati a depuratori inesistenti o non funzionanti, a scarichi fognari abusivi ed a sversamenti illegali di liquami e rifiuti. La Calabria si trova ai primi posti della triste classifica del mare inquinato per numero di infrazioni accertate, persone denunciate ed arrestate e sequestri effettuati. La nuova inchiesta del procuratore Bruni è importante perché sta rivelando le gravissime collusioni, a danno dell’ambiente e della salute pubblica, esistenti tra pubblici amministratori, ditte private di smaltimento rifiuti e pubblici ufficiali come dipendenti dell’Arpacal. Il problema della depurazione costituisce una delle principali emergenze ambientali che sono diventate croniche e strutturali in Calabria e comportano inademðpienze che provocano procedure d’infrazione da parte dell’Europa”. “In materia di depurazione – afferma Parretta – è necessaria una classe politica all’altezza, che agisca concretamente, con efficacia, efficienza e capacità di programmazione, nell’interesse della collettività per risolvere i problemi esistenti. Legambiente Calabria si costituirà parte civile nell’instaurando processo, ma è indispensabile, nella nostra Regione, che gli interventi non avvengano solo nella fase patologica, su impulso della meritoria opera della Magistratura ma siano, al contrario, effettuati preventivamente da parte delle Amministrazioni preposte”.
Inchiesta ‘Archimede’, Legambiente: indignano reati commessi
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