Indolfi: morti per infarto triplicati

Isabella Roccamo

“Si rischiano più morti per infarto che per  Coronavirus”: è l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Cardiologia. “La mortalità per infarto – spiega il Presidente della SIC , Ciro Indolfi,  ordinario di Cardiologia all’Università Magna Graecia  di Catanzaro, che illustra i risultati di uno studio nazionale in 54 ospedali –  è triplicata passando dal 4.1% al 13.7% a causa della mancanza di cure (la riduzione dei ricoveri è stata del 60%) o dei ritardi (i tempi sono aumentati del 39%), causati dalla paura del contagio”. I dati dello  studio nazionale , nella settimana 12/19 marzo, durante la pandemia di Covid-19,  sono stati confrontati  con lo stesso periodo dello scorso anno. La situazione rischia di bruciare 20 anni di prevenzione. “L’organizzazione degli ospedali e del 118 in questa fase – prosegue Indolfi –  è stata dedicata quasi esclusivamente  al Covid 19 e molti reparti cardiologici  sono stati utilizzati per i malati  infettivi e per timore del contagio i pazienti ritardano l’accesso e arrivano in condizioni sempre più gravi, con complicazioni che rendono molto meno efficaci le cure salvavita come l’angioplastica primaria . Se questa tendenza dovesse persistere e la rete cardiologica  non sarà ripristinata, ora che è passata questa prima fase di emergenza – conclude –  avremo più morti per infarto che di Covid 19”

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